Mecenate ritrova "l'horto romano"
Nel giorno del suo Natale Roma riscopre un classico quanto raro «horto» romano fatto di siepi-sculture, essenze e profumi. L'Auditorium di Mecenate, unico resto della villa costruita nel 35 d.C. dal consigliere di Augusto, in via Merulana, a largo Leopardi (tra l'antico forno Panella e Palazzo Brancaccio) ritrova il suo giardino. La sistemazione del verde è ispirata ai giardini delle antiche domus. Al taglio del nastro l'assessore capitolino alla Cultura, Dino Gasperini e Marco Ravaglioli, presidente dell'Iter, l'associazione che ha bonificato l'area attraverso sponsor privati (con una spesa di 30mila euro) in collaborazione con la Sovrintendenza e Zétema. L'Aula invece si trova sotto il livello stradale. Presente anche Massimo De Vico Fallani, architetto di paesaggio che ha curato la progettazione del giardino. «Volevamo che la sistemazione del verde richiamasse i giardini antichi - dice De Vico Fallani - Abbiamo cercato di riprendere quegli elementi riproponendoli in modo allusivo con l'utilizzo di piante tipiche dell'epoca». Nell'area protetta da una cancellata infatti spiccano siepi sagomate di bosso, pianta rara, fatta giungere da Pistoia. Al centro una corona di cineraria marittima, specie perenne mediterranea che chiude ad anello le lunghe e decorative foglie di acanto. All'interno, un esempio di «ars topiaria» cioè una scultura di bosso a delfino, circondato da una nuvola di santolina. «Sono tutti elementi del giardino romano classico, modello del peristilio delle domus» precisa l'architetto. Dall'altro lato, il disegno circolare del giardino intervallato da pilastrini e sedili evoca antichi padiglioni. «L'iniziativa restituisce ai cittadini un'area da sempre abbandonata a ridosso di un monumento prestigioso - precisa Rovaglioli - Ci siamo impegnati per riscattarla con un progetto che riuscisse a rievocare i giardini dell'antica Roma che qui si trovavano e dove passeggiava Mecenate. Fatto il giardino, occorre che si intervenga per mantenerlo, bisognerà trovare le formule adatte». L'intervento di recupero è stato frutto di un bando vinto dalla Iter e rappresenta una sinergia tra pubblico e privato. «Ho avuto il privilegio di votare la delibera che creava per la prima volta una partnership nell'uso e manutenzione di aree di straordinario pregio chiuse o degradate - dichiara l'assessore Dino Gasperini - Dopo due anni ho la soddisfazione di poter "aprire" il giardino quale il risultato di questo accordo». Ma occorre proseguire nella valorizzazione complessiva del sito e Gasperini ammette «per l'Auditorium abbiamo ancora da fare. Sarà mia cura riaprire con le realtà commerciali del territorio un tavolo per vedere se si può sviluppare un rapporto di collaborazione per la manutenzione».