Fuggi fuggi prima dello sgombero
I nomadi invadono Marconi. Famiglie intere, con carrelli della spesa colmi di materassi e coperte, si sparpagliano tra le strade del quartiere residenziale. Inizia tutto con un blitz per sgomberare l'edificio dell'ex fabbrica di sapone Mira Lanza, a un passo dal cinema Uci, dove sono accampati da mesi poco più di duecento nomadi. Sono le 15.30. Arrivano gli uomini della questura, i vigili urbani, il delegato del sindaco alla sicurezza Giorgio Ciardi, quello all'Ue, Federico Rocca. Iniziano le operazione. I romeni si riuniscono all'entrata del campo abusivo e parlano con il personale della municipale e con Raffaele Clemente, diregente dell'Ufficio prevenzione generale soccorso pubblico della questura. I conti, però, non tornano: sono troppo pochi. Ci addentriamo tra le baracche. Sono costruite con cartoni e lamiere. Formano un mini quartiere con vere e proprie vie dove i bambini si rincorrono, le donne trasportano i panni sopra la testa e con un braccio tengono stretto un neonato. Arriviamo in fondo al campo. Lì, dove gli agenti per lo sgombero non sono arrivati, escono indisturbati gli altri nomadi, quelli che non vogliono essere identificati. Si allontanano a passo lento verso viale Marconi. Piergiorgio Benvenuti, presidente di Ecoitaliasolidale, dice che «ora se ne andranno in giro a cercare un nuovo accampamento. Spero che almeno l'edificio questa volta venga messo in sicurezza». Ciardi assicura: «Sarà fatto». Ma intanto i nomadi vagano per il quartiere. Mentre le ruspe buttano giù le baracche dell'ex Mira Lanza qualcuno sta già mettendo radici sotto Ponte Marconi e il viadotto della Magliana. Spiegano, dal Campidoglio, che l'obiettivo è però riappropriarsi degli spazi occupati e non di creare tensione con una caccia al nomade. Ma un altro sgombero lascia i rom in balia del vagabondaggio. È quello di via Severini a cui partecipa anche il sindaco Alemanno. A quei nomadi (circa duecento), come a quelli di Marconi, è offerta la possibilità per donne e bambini di andare a vivere a Castelnuovo Di Porto, mentre gli uomini possono usufruire del rimpatrio assisto. Dividere le famiglie, però, è un'impresa impossibile: solo una minore accetta l'assistenza del Comune.