Il rapinatore all'agente: getta la pistola o sparo
«Gettasubito la pistola o sparo». Se fosse stato un agente a pronunciare queste parole non ci sarebbe stato nulla di strano. Ma ieri mattina la frase è stata detta da un malvivente a un poliziotto. A intimare all'investigatore di abbassare l'arma è stato un rapinatore di 27 anni, M.F., sorpreso in una sala giochi mentre cercava di scappare con il bottino: 2.300 euro e gratta e vinci per 450 euro. Un gesto che al bandito sarebbe potuto costare la vita, poiché il poliziotto avrebbe potuto sparare, ma poi è stato lui a convincere il ragazzo a lanciare in terra l'arma e farsi arrestare senza spargimento di sangue. Sono le 11,30 quando arriva una telefonata al 113, segnalando una rapina in corso in via Castani, nel quartiere Prenestino. Sul posto giunge subito la volante del Commissariato Prenestino. Gli agenti indossano il giubbotto antiproiettili ed entrano nella sala giochi armi in pugno. Contemporaneamente arrivano altre quattro vetture della Polizia di Stato e gazzelle dei carabinieri. Immediatamente il locale viene circondato. Polizia e militari chiudono le possibili vie di fuga ai rapinatori: all'interno della sala hanno agito in quattro. Quindi bloccano tutte le porte del locale che potrebbero permettere ai banditi di fuggire a piedi e far perdere le tracce. Un secondo rapinatore, T.M., di 16 anni, ha cercato di nascondersi nella sala, facendo finta di giocare, ma è stato comunque arrestato dalla polizia mentre si trovava davanti a un videopoker. Durante il pattugliamento, in via Celidonie, è stato ammanettato dai carabinieri il terzo malvivente, C.P., di 21 anni: oltre che dal vestiario, il giovane è stato riconosciuto grazie alla descrizione fornita dai testimoni ai militari riguardo a un vistoso tatuaggio che aveva sul collo. La caccia al quarto rapinatore è andata avanti, fino a quando gli agenti dell'antirapina della Polizia hanno rintracciato A.T., marocchino di 31 anni grazie all'identikit fornito da alcuni testimoni presenti nella sala giochi al momento della rapina. Una volta arrestati, gli investigatori hanno accertato che le pistole impugnate dai rapinatori erano solo una copia, avevano il tappo rosso. Tre banditi si trovano ora chiusi in carcere e il minorenne è stato trasferito presso una struttura di prima accoglienza. Il bottino, infine, è stato recuperato e riconsegnato ai titolari della sala giochi.