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Commercio, scuola e verde Super poteri per Ostia

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.Con 25 voti favorevoli e nove contrari, l'Assemblea capitolina ha infatti approvato la delibera 178/2009, ovvero il «Regolamento speciale del decentramento amministrativo nel Municipio XIII». Si tratta del primo, concreto atto di una riforma varata nel 1992 e rimasta poi nel cassetto. Un dato questo che, al di là delle polemiche di metodo e di merito, rende giustizia al centrodestra che mette a segno un punto importante del programma elettorale. A presentare la delibera approvata nella notte, il sindaco Alemanno, il presidente del XIII Municipio, Giacomo Vizzani, l'assessore al Commercio con delega al Litorale, Davide Bordoni, il presidente dell'Assemblea capitolina, Marco Pomarici, e il delegato allo Sport, Alessandro Cochi. Di «traguardo storico» parla Alemanno e, soprattutto, per il minisindaco Vizzani che dal novembre del 2009, data in cui la giunta capitolina ha approvato la delibera varata definitivamente ieri dall'aula Giulio Cesare, ha lavorato estenuamente alla "mini riforma". «Ero pronto a dimettermi se non fosse passata». Il provvedimento finale ha recepito alcuni importanti emendamenti presentati dall'opposizione. Un atteggiamento fortemente criticato dal sindaco, da Vizzani e dallo stesso Pomarici che avrebbe «auspicato almeno un'astensione, considerata l'importanza di una riforma attesa dal 1992». Ma cosa cambia per amministratori e residenti di Ostia? Per l'opposizione, dal Pd all'Udc si tratta della «montagna che ha partorito il topolino». Importante, in tal senso il contributo del centrosinistra a migliorare, con il consenso della maggioranza, alcune distorsioni tecniche, come ad esempio la possibilità per il Municipio di rilasciare concessioni edilizie fino a seimila mteri cubi, poi cassato. Tra i punti più importanti della delibera quello che riguarda le risorse finanziarie: le maggiori entrate tributarie ed extratributarie accertate e riscosse nel Municipio potranno essere attribuite al Municipio stesso. Si tratta di una vera e propria rivoluzione federalista. Fin quando i minisindaci non avranno più autonomia di bilancio (e dunque di spesa) il decentramento rimarrà solo un progetto di scienza politica. Le competenze assegnate, e rafforzate, del XIII Municipio riguardano: aree verdi e parchi, servizi sociali, sport, concessioni di suolo pubblico, piani territoriali, urbanistici e mobilità, edilizia privata, attività produttive e commerciali, demanio, patrimonio e locazioni passive, attività scolastiche e parascolastiche, litorale, lavori pubblici, forniture di beni e servizi, coordinamento degli orari dell'amministrazione, sponsorizzazioni. Ancora, se oggi ai Municipi è richiesto un parere obbligatorio ma non vincolante sulle delibere che riguardano il territorio, per quanto riguarda il XIII verrà costituita un'apposita commissione mista tra Campidoglio e XIII che potrà esprimere parere preventivo. «Si chiude così un contenzioso durato decenni - ricorda Alemanno - il XIII Municipio è una realtà molto particolare che già per due volte ha provato con referendum a staccarsi dal Comune di Roma. Non c'è una continuità territoriale marcata con gli altri Municipi e si rischiava di ripercorrere la strada, secondo me sbagliata, di Fiumicino. Per quanto riguarda poi gli altri Municipi, con la riforma di Roma Capitale e i nuovi confini che veranno stabiliti, dovendo ridurre a 15 i parlamentini locali - ricorda il sindaco - daremo più autonomia anche a loro». La sfida del parlamentino di Ostia è quella di fare da apripista per un più completo decentramento «a tal fine - annuncia Vizzani - proporrò a tutti i miei colleghi di istituire una commissione permanente dei presidenti di Municipio per studiare e proporre un documento comune. Anche perché dare autonomia a tutti i 19 municipi contemporaneamente avrebbe creato una vera e propria paralisi amministrativa, in termini di risorse e personale». Una sfida anche per l'opposizione.

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