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I cinesi s'ammazzano di scommesse

Roma, cinese ucciso per un debito di gioco

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Capannelli di cinesi tre ore di fila davanti al cadavere di un connazionale in via Principe di Piemonte. Neanche un mese dopo, l'omicida è in manette. La pista delle bische clandestine era giusta. Come forse anche il movente di un debito di gioco non pagato. Agenti della Mobile hanno fermato a Catania un cittadino cinese di 46 anni, You Dingguo, fuggito dopo l'omicidio avvenuto all'Esquilino il 15 marzo scorso, di un connazionale, Sun Daqin, imprenditore di 47 anni, accoltellato a morte al culmine di una lite scoppiata in un appartamento nel quale alcuni cinesi stavano giocando d'azzardo ad una partita di «kun», un gioco a dadi che può durare giorni con puntate di migliaia di euro. L'uomo si era rifugiato nell'abitazione di un connazionale nel capoluogo etneo. Gli agenti della Sezione criminalità straniera hanno fatto irruzione nell'appartamento e colto You Dinnguo di sorpresa, mentre faceva colazione in pigiama. Uno dei tanti nel dedalo di appartamenti di via Principe Eugenio abitati da cinesi, soprattutto commercianti che lavorano nei negozi attorno a piazza Vittorio. Non mancano le bische segrete. «C' è chi si riunisce per giocare a carte o a mah-jong», confermano alcuni asiatici sulla strada. Un gioco di dadi clandestino quest'ultimo, con puntate molto alte, anche da migliaia di euro, che si sospetta venga gestito dalla malavita organizzata. Dopo il delitto, un mese fa, gli investigatori della Squadra Mobile, diretti da Vittorio Rizzi, intervenuti sul posto, si sono dati un gran da fare per ricostruire la dinamica dell'episodio. In particolare, era emerso subito che nel giorno dell'omicidio all'interno di un appartamento del condominio alcuni cittadini di nazionalità cinese si erano cimentati nel gioco del Kun, noto gioco d'azzardo con i dadi, le cui partite possono durare anche giorni. All'improvviso tra due giocatori è nata una lite, che è poi degenerata con l'aggressione al Sun, accoltellato nell'androne dello stabile mentre cercava di sfuggire al suo aguzzino. Le indagini effettuate nell'immediatezza del fatto avevano consentito di identificare tutti i partecipanti al gioco e, tra questi, l'aggressore, D.Y. di 46 anni, che era fuggito subito dopo aver commesso l'omicidio. Ex socio nell'azienda di trasporti dell'imprenditore ucciso, tra i due da tempo vi erano rapporti conflittuali dovuti a ragioni economiche. Subito dopo l'omicidio, D.Y., è scappato per sfuggire alla cattura, e le ricerche dei poliziotti portarono al rintraccio della sua autovettura «Smart» nei pressi di via della Primavera al Prenestino. Estese le ricerche anche nella città di Prato, luogo de dove proveniva il fuggitivo, gli agenti della Squadra Mobile avevano sentito la moglie che, subito dopo i fatti, si stava organizzando per tornare in Cina. Dopo un mese di indagini sono state trovate tracce dell'uomo a Catania, nel quartiere di «Sa Rosa», dove il ricercato si era rifugiato a casa di un connazionale. Individuato l'appartamento, gli agenti diretti da Rizzi, insieme ai colleghi della Squadra Mobile di Catania, hanno fatto irruzione, rintracciando D.Y. ancora in pigiama mentre faceva colazione. Posto in stato di fermo è stato, per il momento, messo a disposizione dell'autorità giudiziaria di Catania, in attesa dell'emissione di una misura cautelare a Roma. G. M. C.

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