"No alla città dei rifiuti", bossolo per Alemanno
Non si tratta della solita minaccia, spesso talmente criptica da essere compresa solo dagli «esperti». Il proiettile di grosso calibro destinato al sindaco Alemanno era accompagnato da due intere pagine di rivendicazione firmate Gap, Gruppi di azione patriottica, che si concludono con la minaccia: «È solo uno scherzo, per ora». Ancora più esplicito il contenuto: «No alla discarica di Allumiere», la rivendicazione è indirizzata «al trio munnezza: Berlusconi, La Russa e Alemanno che per risolvere il problema della mega discarica di Malagrotta e mettere le mani sugli appalti miliardari che ne deriverebbero, ha pensato bene di studiare il progetto della "città dei rifiuti" da localizzare nel triangolo industriale-militare Civitavecchia, Allumiere, Tarquinia». La busta gialla indirizzata a Gianni Alemanno, è arrivata in Campidoglio verso le 13 con posta ordinaria, affrancata con una marca da 0,60 centesimi. Dentro, il proiettile già esploso e due pagine di rivendicazione datate 17 marzo 2011, scritte al computer e stampate in bianco e nero. «Al boia Alemanno, un giorno strapperemo la croce celtica», scrivono i Gap. Al sindaco viene immediatamente rafforzata la sicurezza, mentre la procura di Roma apre un fascicolo d'indagine, per minacce gravi. È lo stesso Alemanno a mettere in relazione la vicenda alle microspie trovate negli uffici della presidente Polverini: «C'è un clima politico troppo aggressivo e negativo - dice il primo cittadino -. Entrambi siamo stati al centro di molti attacchi e demonizzazioni da parte dei nostri avversari. Spero che questo non sia il segnale di qualcuno che sta raccogliendo il messaggio. È una lettera ideologicamente confusa, ma elaborata». Il testo dal titolo «Risoluzione strategia n.1» mette in ballo anche il presidente del Consiglio definito di volta in volta «mafioso, piduista, boia, nano e mr. impunità», e messo in relazione con personaggi che vanno da Craxi a Mangano, a Giangiacomo Feltrinelli. Che c'entra Berlusconi con Malagrotta e Allumiere? Ci sarebbe in atto «un piano elaborato con Alemanno per far esplodere l'emergenza rifiuti a Malagrotta e poi imporre una nuova discarica ad Allumiere e mettere le mani sugli appalti miliardari che ne deriverebbero» (La Russa garantirebbe la protezione dell'esercito). «È una situazione preoccupante, ma anche inquietante», dice la presidente Polverini, che si augura si tratti del «gesto di una mente un pò labile». Solidarietà ad Alemanno è stata espressa dall'intera compagine politica locale e nazionale. Che la «munnezza» rappresenti il business del futuro, grazie anche alla produzione di energia è fatto chiaro a tutti. Così come l'interesse sempre vivo della malavita. Ma la politica stavolta non si ferma. Alemanno, così come la Polverini sono stati chiari: «Andremo avanti». E su questo per fortuna la politica tutta è unita e compatta.