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Un giorno in caserma a lezione di solidarietà

Gli immigrati nell'ex caserma De Carolis a Civitavecchia

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CIVITAVECCHIA Gli immigrati ospitati all'ex caserma De Carolis crescono. Ieri ne sono arrivati altri 77 accompagnati da due bus della polizia provenienti dal Cie di Ponte Galeria e accolti, tra gli altri, dalla neo delegata alla Solidarietà, Pace e Cooperazione Internazionale Claudia Pescatori. Dovranno essere sottoposti alle procedure di identificazione attraverso fotesegnalamento e impronte digitali, procedura necessaria per accedere alla lista d'attesa per il rilascio del permesso di soggiorno. Ma non finirà qui. Lunedì dalla Sicilia partiranno altre due navi, la prima con 500 tunisini diretta a Livorno, l'altra con a bordo 300 immigrati farà nuovamente scalo a Civitavecchia. Dovrebbero finire in Umbria ma potrebbero anche fermarsi alla De Carolis in attesa del trasferimento. Intanto il Centro di Accoglienza sulla Braccianese entra nella sua fase a regime come sottolineato dallo stesso sindaco Gianni Moscherini che si è congratulato con Prefettura, forze dell'ordine, Croce Rossa, Asl, ma anche ai vari settori della sua amministrazione (Polizia Municipale, Protezione Civile, Città Pulita) che operano nella gestione del Centro. «Civitavecchia ha dimostrato in questa vicenda, ancora una volta, grande umanità e spirito di solidarietà - ha detto il Sindaco - Pretendiamo però che questa maturità civica ci venga riconosciuta anche con i fatti». Gli attestati sull'efficenza del Centro non sono solo parole. Basta passare una giornata all'ex De Carolis per rendersi conto dell'imponenza della macchina organizzativa. Qui non ci sono colori nè bandiere, ma una Nazionale della Solidarietà che chiama tutti in causa, nessuno escluso. A cominciare dalle forze di polizia. Qui al Centro non si gioca per la casacca ma per la collettività. Era accaduto due giorni fa che le volanti 1 e 3 del commissariato arrestassero un nordafricano che stava tentando di portare via tre connazionali e che ieri è stato scarcerato in quanto ha dichiarato di essere arrivato a Civitavecchia per portare soldi e vestiti al cugino. È accaduto anche ieri quando a cercare la via di fuga sono stati due immigrati subito ripresi e riportati al centro da due carabinieri. Parola d'ordine: comprensione. La gente scappa per paura di essere rispedita a casa ed ecco che diventa fondamentale l'opera di persuasione a non commettere sciocchezze, farsi identificare e poi ottenere il permesso di soggiorno. E tornare a vivere. Ma alla De Carolis non cessa la lotta contro il tempo per allestire la struttura. Ieri Protezione Civile, con il responsabile Carlo Sisti e il coordinatore Valentino Arillo, la Croce Rossa con il responsabile del campo Giovanni Kheiraoui e il commissario Micaela D'Andrea, e Città Pulita, con il coordinatore Aldo Grassi che per primo ha avviato l'emergenza, si sono dannati l'anima per allestire una nuova ala dove da ieri sera sono ospitati i nuovi arrivati. Tra oggi e domani gli immigrati avranno a disposizione anche scarpe nuove, pantaloni e t-shirts. Il cibo non manca. Ieri per pranzo hanno mangiato penne al sugo, pesce, carote e frutta. Spuntino alle 17 e poi cena sullo stesso standard. Nell'intervallo anche paertite di calcetto. E chi parla di lager faccia un giro da queste parti.

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