L'Eldorado di Liszt

diCARLO ANTINI Ascoltare il piano di Franz Liszt nelle stesse stanze in cui duecento anni fa compose i suoi capolavori è un'esperienza da non perdere. È stato possibile ieri a Villa d'Este dove si è esibito Leslie Howard, uno dei massimi interpreti delle musiche di Liszt. Si è trattato solo del primo atto delle celebrazioni che Villa d'Este dedicherà al grande compositore ungherese. Il piatto forte sarà l'esposizione delle fotografie d'epoca che ritraggono Liszt al piano, mentre passeggia e nella quotidianità. Sono 160 tra dagherrotipi, calotipie, stampe in gelatina e bromuro d'argento realizzati dai più grandi fotografi dell'epoca. Personaggi come Nadar, Louise Held e Pierre Petit sono solo alcuni degli artisti che hanno ritratto il musicista e che ci hanno lasciato una testimonianza preziosa della sua vita, dalla giovinezza fino agli ultimi anni. Le opere appartengono tutte alla collezione di Ernst Burger, musicologo e iconologo di fama internazionale. Quando vi si trasferì tra il 1865 e il 1885, lo stesso Liszt definì Villa d'Este «il mio Eldorado» dopo aver preso gli ordini minori a Roma ed essere divenuto abate. Fu proprio nella «stanza delle rose» che il musicista compose alcuni dei suoi capolavori di ispirazione religiosa. La mostra fotografica aprirà ufficialmente i battenti oggi e proseguirà fino al 5 giugno. L'esposizione è l'evento di apertura di «Franz Liszt - un abate a Villa d'Este», un ciclo di manifestazioni organizzate dalla direzione di Villa d'Este che si terranno durante tutto il 2011 e con il quale la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo intende celebrare la ricorrenza. Franz Listz dimostrò sin da giovanissimo le sue spiccate attitudini musicali. Personalità cosmopolita, fu molto amato dal pubblico e dalle donne. Viaggiò moltissimo, tra l'Austria, la Francia, l'Inghilterra e l'Italia, conquistando le sale da concerto più importanti d'Europa. Frequentò e strinse amicizia con alcuni dei più noti musicisti dell'epoca, da Mendelhsson a Chopin, da Schumann a Wagner. Dopo varie avventure e dopo aver composto già gran parte del suo repertorio, Liszt si avvicinò sempre più alla religione. Fino agli anni di Roma e Tivoli. Fino agli anni in cui Villa d'Este era il centro della sua vita. Rivedere il modo in cui stava seduto al pianoforte o la complicità con cui accompagnava le sue violiniste ci fa capire molto della sua personalità di uomo oltre che del talento d'artista. Nell'Eldorado di Villa d'Este.