Il sindaco che dorme in macchina
EricaDellapasqua Fabio Stefoni, sindaco dimissionario di Castelnuovo di Porto, ha concluso ieri il suo terzo giorno di occupazione della Provincia. Casus belli, la decisione del Prefetto di dirottare al Cara circa 200 rom sgomberati da Roma. Prevede che saranno i fatti a smentire chi lo vede come un Don Chisciotte, come uno che lotta contro i mulini a vento, salvo poi rettificare che «occorre inventarsi qualcosa di ancora più eclatante, altrimenti non so se qualcuno mi prenderà sul serio. Ma cosa?». L'inappetenza espositiva e la timidezza verbale delle origini hanno fatto posto a posizioni più «estremiste». Mentre i suoi concittadini presidiano il confine paralizzando ogni sera la Tiberina affinché al Centro di accoglienza per i rifugiati tutto resti com'è, lui, scollato dai manuali della politica, si esercita in un'irrituale jiad istituzionale «che, forse, obbligherà il Prefetto a fare dietrofront». Occupazione dai risvolti fantozziani. Di giorno, solo, a meditare nell'aula del Consiglio, «ma è possibile che si debba arrivare a questo punto?»; di notte, curvo nella sua Smart, davanti a Palazzo Valentini: «Qui ho tutto, bagno, telefono, la copertina per la notte, vediamo chi resiste di più». Tricolore cucito al petto, i dipendenti della Provincia lo hanno ribattezzato «Fabio la mascotte», qualche collega azzarda «eroe». Certo un tormento per l'autista del Prefetto, che piantona dopo la quotidiana dose di anticamera. L'altra sera, fino alle 22, con Stefoni c'era anche l'assessore provinciale alla Sicurezza, Elio Paluzzi: «Sostengo il sindaco. Alemanno non può scaricare i problemi di Roma sulla provincia». Per il resto, nulla di fatto. Il prefetto Pecoraro, dalla corte, guarda e passa. E l'occupazione continua: «Ci vediamo domani, se cambia idea mi trova qui», lo saluta Stefoni. Intanto le convulsioni politiche contagiano anche altri comuni del distretto Roma F4. Mentre Castelnuovo sta valutando, assieme ai legali, se sussistano i presupposti per intentare un'azione legale contro il decreto prefettizio che appunto autorizza il trasferimento dei nomadi al centro Cara, l'auspicio di Stefoni è che domani, in sede di Conferenza dei sindaci, i 16 colleghi lo seguano rassegnando anch'essi le dimissioni.