I legali di Winston: scarceratelo I pm: le prove sono schiaccianti
Idue nuovi avvocati dell'ex domestico della contessa Alberica Filo della Torre, reo confesso dell'omicidio della donna, hanno chiesto al Tribunale Riesame di far uscire di cella il loro cliente anche se ha confessato di aver ammazzato la nobildonna la mattina del 10 luglio del 1991. La procura, intanto, è in attesa della fine degli accertamenti scientifici sui reperti. Appena avrà i risultati da parte dei carabinieri del Ris la magistratura chiederà che l'arrestato venga processato con il rito immediato, poiché considera le prove contro lo straniero «schiaccianti»: per ora in mano agli inquirenti c'è la macchia di sangue trovata sul lenzuolo avvolto al collo della contessa, dna che è compatibile con quello dell'indagato. Fino ad oggi la procura e i carabinieri hanno ascoltato tutte le persone presenti la mattina del delitto nella villa all'Olgiata. E tutte le versioni acquisite dagli investigatori in queste settimane non avrebbero modificato «di una virgola» l'impianto accusatorio formulato dal pm Maria Francesca Loy a carico dell'ex domestico della famiglia Mattei. La strategia difensiva degli avvocati Nicodemo Gentile e Valter Biscotti sarebbe quella di provare che i reperti negli anni sono stati conservati in maniera errata e quindi sono stati contagiati. E dunque il dna emerso dagli esami del Ris non possono incastrare il loro assistito. Infine, il pubblico ministero ha chiesto l'archiviazione per Roberto Iacono, indagato per l'omicidio della contessa Alberica Filo Della Torre. Dopo la confessione del domestico filippino Manuel Winston Reyes e l'esito degli ultimi accertamenti, quindi, si esclude che Iacono possa avere avuto un ruolo nel delitto dell'Olgiata. Per vent'anni Iacono è entrato e uscito dal procedimento penale, arrivando a dire nei giorni scorsi che «adesso ricomincerò a vivere». Au.Par.