Gianni non torna indietro
Il giorno dopo la tempesta è rivolto a salvare il salvabile. A patto che sia possibile. Le ordinanze del sindaco sono state annullate dalla Corte Costituzionale. Il sindaco Alemanno sa bene che la situazione è critica e si appella al Governo: «Auspichiamo che possa intervenire quanto prima a livello normativo per scongiurare il ripristino di uno status quo che potrebbe essere allarmante». Ma se non dovesse arrivare una nuova legge, la situazione si farà critica. Il Campidoglio ha pochissimo tempo. Tra alcuni giorni, la sentenza della Consulta sarà pubblicata e le ordinanze finiranno nel cestino. Alemanno assicura che sono allo studio «misure tampone». «Siamo pronti a modifiche - spiega - la prossima settimana avremo un confronto con l'Avvocatura per decidere le modifiche. Intanto restano in vigore». Di certo c'è un fatto: le multe nei prossimi giorni continueranno ad essere elevate, con il rischio che vengano annullate sotto una pioggia di ricorsi. Le ordinanze picconate dalla Corte sono quelle adottate sotto lo scudo del pacchetto sicurezza del Governo, varato nel 2008, che la Consulta ha dichiarato in parte incostituzionale. Secondo la Corte, i sindaci non potevano adottare provvedimenti in materia di sicurezza al di fuori dei casi di «contingenza» e «urgenza». A rientrare in questa casistica sono i provvedimenti antilavavetri, antilucciole (viene punito anche il cliente), antialcol (non si può bere alcolici in strada dalle 23 alle 6 del mattino), antiwriters e antiborsone. Tutte, tranne l'antialcol, sono state prorogate al 31 gennaio 2012. Quella sul consumo di alcolici, invece, scade il 31 giugno. Per la Consulta sono necessarie leggi specifiche che disciplinino questi poteri del sindaco, il quale non può adottare i provvedimenti in base solo alla sua discrezionalità. Ma Alemanno guarda ai problemi quotidiani, e si sente con le mani legate: «Non voglio fare polemiche con la Consulta, però è stata sicuramente una sentenza distaccata dalla realtà». Per il sindaco bisogna ancora fare le dovute valutazioni: «La sentenza deve essere interpretata - riflette - il principio generale fissato deve essere verificato ordinanza per ordinanza perché la sentenza è stata pronunciata su ordinanze molto estreme fatte da un piccolo comune (Selvazzano in provincia di Padova, ndr), ogni Comune sta vedendo come rimodularle. Comunque, le ordinanze sono uno strumento insufficiente per assicurare il livello di sicurezza che vogliamo garantire, ma sono indispensabili. Non possiamo tornare indietro». Ma le speranze non sono riposte solo nel Governo. Per definire una piano d'azione i sindaci si sono già confrontati ieri pomeriggio a Taormina in un incontro dell'Anci. Anche se è inutile nascondere la realtà: «C'è stato un ridimensionamento dei poteri dei sindaci - ammette Alemanno - Serve una strategia comune».