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Sul balletto delle cifre la Siae precisa: dati interpretati male

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Sel'altro ieri il «botta e risposta» è stato tra il presidente della Commissione Cultura di Roma Capitale Federico Mollicone e l'ad della Fondazione Carlo Fuortes, ieri è stata la volta della Siae, che ha sostenuto: «I nostri dati sono stati interpretati in maniera non corretta dal Comune di Roma». Ma il presidente della commissione Cultura capitolina alza il tiro e attacca «la Siae è soggetta a pressioni politiche». «Al Comune che ce li ha chiesti - ha spiegato Marina Landi, direttore della divisione servizi della Società degli autori e degli editori - abbiamo fornito una tabella con i dati aggregati relativi a biglietti e abbonamenti a pagamento venduti al parco della Musica - con la sola distinzione del genere di spettacolo (musica classica piuttosto che jazz ndr) senza citare nessun organizzatore perché non possiamo farlo». È successo invece, secondo il funzionario Siae, «che sul report istituzionale del Comune i dati Siae sono stati imputati alle diverse fondazioni, da Fondazione Musica per Roma a Santa Cecilia, come fossimo stati noi a fare questo distinguo che invece noi non avevamo fatto, perché non forniamo dati sui singoli organizzatori». Mollicone ancora ieri ha ribadito «la correttezza del report istituzionale e dei dati in esso contenuti» presentati giovedì dalla Commissione Cultura poiché a suo dire «la nota della Siae non fa altro che confermare quanto scritto nel report ossia che sono stati usati i dati aggregati della Siae lasciandoli «puri», mentre l'elaborazione sulla disaggregazione è stata fatta dalla Commissione». Ma non solo. Mollicone sferra l'affondo. «Comprendiamo - dice - che la Siae sia soggetta a pressioni politiche, ma si dovrebbe limitare a fornire i dati alle istituzioni senza interpretazioni ex post. La Siae ci ha anche messo per iscritto che i loro dati aggregati riguardano tutto ciò che accade all'interno di tutte le sale dell'Auditorium. Se poi Musica per Roma decide di utilizzare locali non progettati per ospitare eventi per un pubblico non pagante, questo deve essere indicato chiaramente».

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