Profughi, Civitavecchia pronta al bis
CIVITAVECCHIA Altri immigrati che fuggono, altri che potrebbero arrivare dall'isola siciliana di Lampedusa. Sono i due volti della caserma De Carolis sulla via Braccianese, allestita in tutta fretta e con efficienza da forze dell'ordine, Croce rossa, pompieri e Protezione civile. Infatti, ora che il vecchio presidio è stato trasformato in un centro con servizi annessi, con una filiale dell'Ufficio immigrazione per i fotosegnalamenti, e dopo i primi trasferimenti dei profughi a Livorno e Campobasso, non è escluso che «l'hotel Civitavecchia» ospiti nuovi arrivi. Ci sono posti liberi da occupare. Si vedrà nelle prossime ore. Ieri intanto si sono congratulati il questore Francesco Tagliente e il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: «Un plauso per la professionalità e per il gran lavoro svolto in questi giorni a Civitavecchia dopo l'arrivo degli immigrati tunisini ai quali Croce rossa, vigili del fuoco e forze dell'ordine stanno garantendo assistenza e accoglienza senza dimenticare l'aspetto dell'umanità». Nonostante tutto, l'altra notte venti tunisini che erano sbarcati dalla nave Clodia hanno lasciato il centro accoglienza nel tentivo di raggiungere la loro meta. Soprattutto la Francia. Addirittura la polizia del Commissariato di Civitavecchia ha sorpreso nei dintorni della struttura un nordafricano su un'auto con targa francese con due connazionali che si erano dileguati dalla De Carolis: uno era suo cugino. Nella vettura gli agenti hanno trovato mappe di Civitavecchia con tracciato il percorso per arrivare alla caserma, segno questo di una fuga che era stata preparata con accuratezza e per fortuna stoppata sul nascere. Probabile che in relazione a questi ultimi eventi, ai continui tentativi di fuga, si decida di inviare ulteriori agenti per poter meglio monitorare la situazione più complessa di quanto si potesse immaginare. Ma non c'è solo chi fugge dalla De Carolis sognando la Francia. C'è anche il tunisino che lascia il pronto soccorso di Civitavecchia dove è stato trasportato per una distorsione alla caviglia, perché vuole tornare in caserma e ottenere il permesso temporaneo che gli spalancherà le porte.