Pappano fa il «soffio vitale» di Fedele
Ceciliadell'Auditorium - repliche domani alle 18 e martedì alle 19,30 - il direttore dell'Orchestra dell'Accademia di S. Cecilia Antonio Pappano eseguirà il «soffio vitale» di Ivan Fedele, compositore d'oggi. Seguirà il grandioso «Requiem tedesco» (1868) di Brahms: esso non rispetta la liturgia cattolica in cinque tempi col Dies Irae, ma parte da brani biblici nella versione di Lutero scelti dal compositore e si snoda come una riflessione solitaria sulla vita e sulla morte, in cui i solisti – il soprano Rebecca Evans e il baritono Peter Mattei – cantano infine la speranza e la salvezza individuale. L'opera fu ben accolta in area protestante e decretò il successo definitivo del giovane Brahms. Alle sue bellissime «Danze ungheresi» si dedicheranno domani, alle 17,30 nell'Auditorium Conciliazione - replica lunedì alle 20,30 - due artisti nuovi per il pubblico romano: il pianista ceco Pavel Kaspar e il direttore portoghese Rui Massena che, alla guida dell'Orchestra Sinfonica di Roma, dirigerà anche il «Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra» di Beethoven. Martedì 12 alle 19 - e il 14 alle 20 - un'altra novità a S. Cecilia: nella Sala Petrassi i giovani cantanti dell'Opera Studio, con l'Ensemble Strumentale del Perfezionamento, il Coro di Voci Bianche e Cantoria ceciliana, diretti da Angius con regìa di Cesare Scarton, metteranno in scena - per la prima volta a Roma - «La piccola volpe astuta» (1924) del ceco Leo Janáek, opera impregnata del respiro dei boschi e della natura, dove uomini e animali convivono in un rigenerarsi senza fine. È un inno alla vita il cui finale, concentrato sul Guardacaccia, Janáek volle fosse eseguito anche durante il giorno del suo funerale.