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Maxifrode dei Parioli. Lande «Non ho truffato nessuno»

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Cosìsi è difeso Gianfranco Lande, ritenuto dagli inquirenti romani il personaggio chiave della società Egp-Italia, accusata di aver truffato vip, aristocratici, ex calciatori e notabili per circa 170 milioni di euro. Nel corso dell'interrogatorio fiume tenutosi a Regina Coeli, davanti al pm Luca Pescaroli, l'indagato, assistito dagli avvocati Salvatore Sciullo e Susanna Carraro, ha sottolineato che esisteva un piano di ristrutturazione, all'interno delle sue società, finalizzato alla restituzione delle somme investite non tanto nel breve periodo quanto nel lungo termine. Secondo quanto si è appreso, nel corso dell'atto istruttorio, Lande ha sottolineato che non aveva rapporti diretti, salvo in casi particolari con gli investitori, ma che il suo ruolo era soprattutto quello di far fruttare le somme a lui affidate e, a riguardo, ha ribadito che i fondi gestiti da lui erano sottoposti al controllo degli organi di vigilanza. Per il manager si tratta del terzo interrogatorio, dopo quello di garanzia davanti al gip Simonetta D'Alessandro e il primo con il pubblico ministero. Non è stata, intanto, ancora fissata la data in cui si svolgerà l'udienza del Tribunale del Riesame che dovrà decidere in merito alla richiesta di revoca della misura cautelare emessa nei suoi confronti. L'otto aprile prossimo, sempre davanti al Riesame, è invece fissata la discussione dei ricorsi presentati dagli indagati contro i sequestri di beni a loro riconducibili effettuati nelle scorse settimane dagli uomini del nucleo di Polizia Valutaria della Capitale.

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