Truffe ai Vip Contro le vittime nessuna accusa
Diconseguenza, nessuna iscrizione nel registro degli indagati per violazione dei reati fiscali né di riciclaggio. La precisazione è arrivata da piazzale Clodio all'indomani della pubblicazione di un primo elenco di 700 nomi acquisito dagli investigatori nell'ambito dell'inchiesta sulla megatruffa da 170 milioni di euro ai danni, tra gli altri, di vip, aristocratici, ex calciatori e notabili. «Attraverso numerosi organi di informazione - è detto in una nota - sono state diffuse di notizie secondo cui questa Procura starebbe svolgendo indagini preliminari sulle persone che hanno affidato in gestione, a fini di investimento, somme di danaro a Gianfranco Lande ed alle società a lui riconducibili. È doveroso chiarire e rendere noto che nei confronti di tali persone non è stato ipotizzato alcun reato e non è stata effettuata alcuna iscrizione nel registro degli indagati». Per gli inquirenti, inoltre, è «ugualmente doveroso chiarire che, a prescindere da ogni necessaria verifica sulla genuinità e veridicità delle liste di clienti che sono state pubblicate su alcuni quotidiani, la presenza di un nominativo in tali liste non autorizza in alcun modo a ipotizzare la commissione e il coinvolgimento in reati fiscali e di riciclaggio». Gli inquirenti che indagano sulla Egp-Italia intanto stanno concentrando la loro attenzione sull'attività finanziaria della Orconsult capital management. Anche questa società, guidata da Cesare Fusco, avrebbe raccolto investimenti da parte di clienti che gravitavano attorno a famosi circoli sportivi della capitale sulla falsariga del meccanismo adottato da Gianfranco Lande e dai suoi collaboratori. Un freno a tale attività di raccolta del denaro è arrivato da Consob e Bankitalia e, per le operazioni finanziarie risultate sbagliate, circa un anno fa, la società è finita in liquidazione coatta amministrativa, nonostante un tentativo estremo dei soci di recuperare la gestione. E mentre uno dei cinque arrestati della Egp-Italia, Roberto Torregiani, resta in carcere su decisione del tribunale del riesame, anche Lande ha chiesto la revoca della misura cautelare. Tra le questioni che saranno invocate dall'avvocato Salvatore Sciullo davanti ai giudici competenti sulla legittimità dei provvedimenti restrittivi ci sarà il fatto che i clienti erano a conoscenza dei rischi, compresa la perdita dei profitti ed anche di parte del capitale, legato ai loro investimenti. Infine stanno per essere formalizzate le rogatorie del pm Luca Tescaroli a Irlanda, Gran Bretagna e Bahamas nel tentativo di recuperare le somme depositate all'estero dai presunti truffatori.