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Tempi lunghi e pochi soldi Freno sul maxi concorso

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.I trecentomila candidati per i 22 concorsi banditi dal Comune di Roma per 1.1995 posti in diversi settori dell'amministrazione sono «pronti» da mesi. Eppure la pubblicazione delle date per la pubblicazione continua a slittare. I bandi, ricordiamo, furono pubblicati nel febbraio dello scorso anno. I tempi per la consegna delle domande erano fissati per il 25 marzo. Si sperava di partire con le preselezioni almeno entro la fine del 2010. E invece niente. L'annuncio della pubblicazione delle date sulla gazzetta ufficiale si attendeva per il 17 dicembre. Poi il rinvio al 25 febbraio. E ancora, al 17 giugno. L'ultimo posticipo, a onor del vero, era stato comunicato sul sito del Comune e sui diversi portali dedicati. Ma ieri è stato lo stesso sindaco Alemanno a rendere «popolare» la notizia. «Il maxi-concorso va avanti ma con tempi più lunghi del previsto, anche perché abbiamo 150 milioni in meno in bilancio - ha rivelato Alemanno- . Nel corso dell'anno prossimo pensiamo comunque di poter stanziare le risorse. Dobbiamo anche far fronte al rispetto del turn over del 20% e la priorità nelle assunzioni andrà comunque ai tecnici, come i geometri o i vigili». Due belle gatte da pelare: i soldi che non ci sono (e solo per organizzare le selezioni di 22 concorsi ne servono parecchi) e il blocco del turn over che, tradotto, significa dover mandare a casa 10mila persone per assumerne duemila (ad esclusione della Polizia municipale per la quale il blocco non vale). Poco dopo l'assessore capitolino alle Risorse umane, Enrico Cavallari rassicura: «Il 17 giugno verranno pubblicati i calendari per le preselezioni, che contiamo di far partire a settembre e coinvolgeranno in primis le figure di cui l'amministrazione ha necessità più urgente, come i tecnici e gli agenti della Polizia municipale». Speriamo, stavolta, non ci siano sorprese. Soltanto il 9 gennaio scorso sul sito del Comune in un'intervista Cavallari parla della pubblicazione del 25 febbraio e delle preselezioni da avviare prima dell'estate. Affermazioni forse lette dall'assessore al Bilancio che, fatti due conti ha probabilmente tirato il freno a mano.

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