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Tampona un taxi e muore al volante Fuggita la tassista

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Lacaccia alla pirata è durata poco. Da via Marco Fulvio Nobiliore, a Don Bosco, dove intorno alle 12 è avvenuto l'incidente, i vigili urbani del X Gruppo hanno trovato il taxi - una Fiat Multipla - abbandonato in via Gasperina. Ora la Municipale sta cercando di sbrogliare l'altra matassa: perché la tassista è fuggita? La vettura non è intestata a lei? Non è in regola con la licenza o temeva di perderla? La tassista avrebbe detto che doveva portare il taxi dal meccanico. Le indagini non sono state facili. L'anziano è stato soccorso dall'ambulanza del 118, trasportato al policlinico Casilino dove è morto poco dopo. Giunta sul posto, in collaborazione con la polizia, la Muncipale ha eseguito i rilievi cercando di ricostruire la dinamica dell'incidente. La parte anteriore della Fiat 600 guidata dalla vittima non ha subito danni ingenti, segno che probabilmente non viaggiava a forte velocità. E allora, se l'impatto non è stato violento, che cosa ha provocato la morte del poveretto? Sarà l'autopsia a spiegare le cause del decesso. Il sospetto è che il settantasettenne sia stato colpito da malore poco prima o dopo lo scontro. Ma è solo una ipotesi. Contemporaneamente ai rilievi dell'incidente, i vigili del comandante Stefano Napoli hanno cominciato a dare la caccia al taxi pirata. Hanno pattugliato la zone, controllato il reticolato di vie nel quadrante in cui è avvenuto la tragedia e alla fine hanno trovato l'auto, poi la tassisa. Immediate le reazioni. La prima quella del capogruppo dell'Udc in Campiglio, Alessandro Onorato. «Chiediamo al sindaco Alemanno di sospendere la licenza all'autista del taxi pirata coinvolto nell'incidente di Cinecittà che ha causato la morte di un uomo, almeno fino a che non sia stabilita ogni responsabilità». «Al di là della dinamica dell'incidente - prosegue - che spero sia chiarita al più presto, l'omissione di soccorso è una colpa grave, che non deve gettare discredito su una categoria di persone - i tassisti - che lavorano faticosamente e tra mille difficoltà sulle strade della Capitale. Non si può esitare - conclude il capogruppo Udc - Invito il sindaco e l'assessore Aurigemma a un intervento disciplinare equo, ma immediato e trasparente». Fab. Dic.

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