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Ragazza in coma etilico Nei guai il negoziante che le ha venduto due bottiglie di vodka

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.Ricoverata al Fatebenefratelli non è in pericolo di vita. Le amiche della ragazza hanno raccontato agli agenti del commissariato Trevi, diretti da Lorenzo Suraci, che avevano comprato gli alcolici subito dopo essere uscite da scuola. L'idea era quella di scolarsele durante la serata. E così è andata. Tanto che la polizia ha soccorso la ragazza in coma etilico verso le dieci di sera a due passi da Campo de' Fiori, in via dei Farnesi. Un'ora prima, quindi, che iniziasse il coprifuoco dell'alcol in strada. Pare che avesse cominciato a bere verso le 20. Poco prima che il negoziante di liquori venisse denunciato (il sindaco ha dato mandato ai vigili di sospendergli la licenza) era già infuriata la polemica tra Alemanno e i commercianti. Il sindaco, infatti, aveva chiesto proprio di «trovare e sanzionare» chi aveva venduto l'alcol alla ragazza. Aveva anche aggiunto: «Noi possiamo assicurare che tutto questo non avvenga per strada ma, se una persona entra in un locale e trova qualche sciagurato che gli da l'alcol anche se non ha l'età oppure si ubriaca a casa, siamo sul piano di un altro genere di interventi». I titolari dei locali, tirati in causa, si erano subito ribellati: «Il problema dell'alcol si combatte a monte, attraverso l'educazione dei giovani - aveva detto il presidente della Confesercenti Roma Valter Giammaria - se succede un fatto del genere non si può criminalizzare una categoria. Il consumo dell'alcol tra i giovani è un fenomeno che sta esplodendo, il sindaco dovrebbe affrontarlo diversamente». Il presidente della Fipe Confcommercio Roma, Nazzareno Sacchi, era stato ancora più esplicito: «È la riprova che le ordinanze non servono. Bisogna rendersi conto che c'è un'abitudine dei ragazzi a cercare lo sballo, anche nell'alcol, le proibizioni alimentano il desiderio di trasgressione. Chi vuole l'alcol se lo procura. Le risposte che il sindaco continua a dare sono di coercizione, di stato di polizia e questo peggiora la situazione». E il Pd capitolino aveva accusato il sindaco di camuffare con le ordinanze i problemi della città. «È evidente che si è trattato di una "una tantum" per mostrare che il territorio da qualche parte viene presidiato e qualche giovane passante controllato», aveva detto il vicepresidente della commissione Sicurezza Dario Nanni. Ma il problema della movida violenta è reale. L'ultima dimostrazione, dopo la rissa sventata dai vigili venerdì notte a Monti, è il giovane accoltellato all'addome davanti a un locale in via degli Ausoni a San Lorenzo. Il ragazzo di 25 anni ha raccontato di aver litigato con uno sconosciuto dopo essere uscito dal pub. Guarirà in 25 giorni.

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