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Cocktail liberi a Trastevere

A Trastevere si continuano a bere alcolici

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A Trastevere si può continuare a bere in strada. La notte tra sabato e domenica, in via del Moro e in vicolo del Cinque, gruppi di ragazzi, romani e stranieri, sorseggiano tranquillamente i loro cocktail colorati e le loro birre. I vigili presidiano piazza Trilussa. Ma dopo la mezzanotte, nelle vie che si diramano all'interno, i controlli svaniscono. La maggior parte dei locali rispetta alla lettera l'ordinanza antialcol entrata in vigore tre giorni fa. Alcuni gestori, però, già trasgrediscono i divieti di vendere gli alcolici che poi vengono consumati fuori dai locali. Il dubbio serpeggia tra i giovani che affollano le piccole strade di Trastevere. Una ragazza chiede al suo compagno: «Quelli là bevono, che dici prendiamo qualcosa anche noi?». Lui risponde secco: «Sei matta? Ci potrebbero fare una multa di 50 euro».  In via del Moro alcuni clienti che escono da un locale sorseggiando il loro drink in strada non la pensano allo stesso modo: «Fotografaci pure, di certo non ci dobbiamo vergognare se beviamo un cocktail». Un'altra ragazza, Cristina, si difende: «Il mio è un analcolico. Voglio vedere se mi vengono a dire qualcosa». Il drink che tiene in mano ha un colore arancione che tende al rosso. Difficile, se non impossibile, capire se la gradazione alcolica sia pari a zero. Sugli scalini di piazza Trilussa altre due ragazze tengono in mano i loro bicchieri riempiti con un liquido rosa. I vigili sorvegliano la situazione dall'altro lato della piazza, dove i giovani in linea di massima rispettano i divieti. A metà di vicolo del Cinque c'è un piccolo slargo. Qui invece si bevono alcolici tranquillamente in strada. I bicchieri vuoti vengono abbandonati su un'auto parcheggiata. Spostandoci in piazza di Sant'Egidio e in piazza Santa Maria in Trastevere la situazione cambia. Chi beve alcolici lo fa rigorosamente seduto ai tavolini dei locali. Sugli scalini attorno alla fontana di Santa Maria in Trastevere non c'è neanche un ragazzo con un bicchiere in mano. Solo bottigliette di acqua. E qualche canna. Ma poco distante, una ragazza in via della Lungaretta esce da un bar assaporando la sua birra ghiacciata. È un pesce fuor d'acqua. Le abitudini stanno già cambiando. Sul lungotevere, nella piazzola davanti a Freni e Frizioni, non c'è più nessuno che beva alcolici. Chi lo vuole fare resta dentro il locale o nello spazio dove si trovano i tavolini. Ma c'è chi si è ingegnato e ha pensato di tradurre i nuovi divieti in un business. Un gruppo di ragazzi passeggia su Ponte Sisto con un frigorifero portatile. Sono in tre. Si guardano attorno, da entrambi i lati del Tevere. Poi entrano in azione. Il frigorifero si spalanca ed ecco uscire le bottiglie di birra da 66 cl. Chi le vuole comprare può contrattare, da 3 a 5 euro l'una. Poi via, a caccia di altri clienti.

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