Sbronza garantita Rispunta il tour etilico
A romani e turisti è vietato bere una birra davanti al Colosseo o passeggiando in centro, mentre con pochi euro si può fare un vero e proprio tour alcolico di locale in locale tracannando litri di vino e birra. L'ordinanza del sindaco Alemanno che da venerdì scorso è in vigore nella Capitale, infatti, vieta il consumo di bevande alcoliche all'aperto dalle 23 alle 6 del mattino. L'obiettivo è quello di salvaguardare il decoro, la sicurezza e la pulizia della città evitando che i tanti giovani e turisti attirati dalla movida del centro alzino il gomito. Peccato che quasi in contemporanea con l'entrata in vigore del provvedimento del Comune è ripartito il fenomeno «Pub crawl». Si tratta di serate organizzate tutti i giorni della settimana da una manciata di agenzie di eventi e consistono in tour notturni della città ad alta gradazione alcolica. Fino al 31 dicembre erano vietati da un'altra ordinanza del sindaco ma il provvedimento non è stato rinnovato. E gli organizzatori hanno rimesso in moto la macchina. Si parte di solito da Piazza di Spagna o dal Colosseo dopo aver versato una quota di circa venticinque euro. Nel primo locale i giovani, soprattutto ventenni americani e spagnoli, fanno subito il pieno. Un'ora di open bar: birra e vino sfuso senza limiti. Il copione non cambia negli altri locali, con l'aggiunta di giochi e animazioni che immancabilmente si concludono in brindisi e «shottini» bevuti d'un fiato. «Bar hop», lo chiamano sui siti usati per reclutare i partecipanti, ovvero saltare di bar in bar. Prenotare è semplice, basta cercare su internet «pub crawl roma» per trovare diversi siti che offrono il servizio. E per prenotare il tour alcolico è sufficiente mandare una mail. «Organizziamo feste a tema tute le sere - ci risponde uno dei siti interpellati - Stasera (ieri, ndr) c'è il party più grande della settimana. Vino e birra senza limiti per un'ora e trattamento vip: shot extra e una maglietta omaggio». Il messaggio del nostro nuovo amico di baldoria si conclude con un'espressione che è tutta un programma: «Poi si salta in un altro locale per concludere la sbronza in discoteca». I «Pub crawl», dunque, sono tornati ad essere legali a partire dal primo gennaio. Gli organizzatori, però, per evitare guai hanno preso qualche provvedimento. C'è ad esempio chi sul proprio sito si scusa con i clienti e candidamente ammette di aver dovuto cambiare il nome al servizio «per problemi burocratici». Insomma per gli organizzatori non c'è nessun problema con il tour alcolico, la questione ruota solo intorno all'espessione «Pub crawl». Per l'assessore alla Cultura e Centro storico Dino Gasperini al momento quello del «Pub crawl» non è un fenomeno che desta proccupazione. «Il provvedimento l'estate scorsa ha prodotto i suoi effetti - ha detto - e al momento non c'è bisogno di riproporlo».