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Tutti i segreti di Gustav Mahler

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Ceciliadiretta da Antonio Pappano, che l'Orchestra Sinfonica di Roma diretta da Francesco La Vecchia, all'esecuzione dell'integrale delle nove Sinfonie del compositore austriaco di origine boema. Anzi, S. Cecilia ha iniziato dal 2010, ricordando con ciò anche il 150° della nascita nel 1860 di Mahler e procedendo all'esecuzione delle Sinfonie con la direzione anche di Mikko Franck, di Valery Gerviev e di Andris Nelson. Stasera però in Sala S. Cecilia alle 18 Antonio Pappano dirigerà la Nona Sinfonia di Mahler (con replica lunedì alle 21 e martedì alle 19,30), anche per ricordare la drammatica morte sul podio di Giuseppe Sinopoli, il 20 aprile 2001 a Berlino, dove stava dirigendo l'«Aida» di Verdi. Sinopoli era un profondo conoscitore dell'opera di Mahler, la cui Nona Sinfonia qui diresse nel 1983, all'inizio dei suoi cinque anni di direzione artistica dell'Accademia di S. Cecilia. Nessuno ancora lo dimentica e già si annunciano a Roma i concerti per ricordarne la figura artistica. Il nostro Pappano stasera è dunque alle prese con la tragica ultima Sinfonia di Mahler (della Decima rimase solo un brano), composta nel 1909 nella baita di Dobbiaco, dove amava comporre in solitudine ascoltando le voci della natura. Nella nona Sinfonia egli, dilaniato dalla scomparsa della prima bambina di cinque anni, dal tradimento della moglie Anna con l'architetto Walter Gropius, conscio di avere un difetto cardiaco senza scampo, vi presenta la propria morte, specie nel lentissimo e cupo finale: vi ripercorre l'amato contatto con la montagna e i boschi, e le tappe della propria vita, in finissimi ma anche drammaticamente alterni momenti musicali, ormai estranei alla logica del sinfonismo ottocentesco. È ad esso estranea anche la quinta Sinfonia (1901-2) di Mahler, che sarà eseguita da Francesco La Vecchia - alla direzione dell'Orchestra Sinfonica di Roma della Fondazione Roma - domani alle 17,30 nell'Auditorium Conciliazione, con replica lunedì alle 20,30. In essa ricorrono anche suoni della natura, canti, marce, la vita insomma che Mahler tanto amava, sull'onda emotiva e senza l'ordine strutturale classico, con citazioni ironiche da Beethoven, da Wagner e dalla tradizione dei valzer viennesi, un passato per sempre passato. Ma con un Adagetto bellissimo, costruito sui soli archi con l'arpa, reso celebre da Luchino Visconti che ne fece la colonna sonora del film «Morte a Venezia», Mahler introduce nella Sinfonia la dolcezza della rassegnazione, che invece sparirà nella tenebra della nona Sinfonia.

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