L'ora del padano
diCARLO ANTINI Un padano a Roma. Parafrasando il titolo del film di Vincente Minnelli del '51, quello di Stefano Vanzina del '54 e la canzone di Sting, inglese che passeggia per le strade di New York, nella Capitale sbarca ora il laghée più famoso d'Italia. Davide Van De Sfroos, all'anagrafe Davide Bernasconi, ha fatto ballare tutti a Sanremo con la sua «Yanez», il celebre corsaro portoghese De Gomera che segue fedelmente il bornese Sandokan nel ciclo romanzesco dei Pirati della Malesia. Dalla penna di Emilio Salgari ai ritmi forsennati della patchanka di Van De Sfroos il passo è lungo. Anzi lunghissimo. Nell'epoca del federalismo più agognato che realizzato, il dialetto assume connotazioni tutte politiche. Suo malgrado. E allora cantare in dialetto laghée può essere visto come un vezzo o un gesto di sfida. Ma a Roma, si sa, si prende tutto con filosofico distacco e allora perfino la voce di Van De Sfroos è accolta con l'interesse che merita. Appuntamento lunedì alle 21 all'Ambra Jovinelli. Davide Bernasconi è nato a Monza l'11 maggio 1965 e cresciuto a Mezzegra, nel «cuore» del lago di Como. Quasi tutte le sue canzoni fanno capo al lago, al suo spirito profondo, ai suoi lati sporchi e puliti, alle sue luci e alle ombre, ruotando attraverso tutti i paesi rivieraschi, senza mai perdere d'occhio la città. La maggior parte dei suoi testi è pensata, scritta e cantata in dialetto tremezzino: una lingua più che un dialetto, resa ancor più realistica e forte dalla poesia delle sue storie. Il suo ruolo di portabandiera del campanilismo italico è testimoniato anche dalla carica di direttore artistico di «Id&m - Identità & Musica», il primo festival dedicato alla musica dei territori che si è tenuto al Teatro degli Arcimboldi di Milano. Dietro il progetto c'è la mano dell'assessorato alle Culture e autonomie della Lombardia. Come dire, non ci si può nascondere dietro un dito. Il festival è stato teatro di un duetto storico: Francesco De Gregori ha invitato Davide Van De Sfroos sul palco a cantare «Generale» intrecciata con «Sciuur Capitan» del cantautore laghée. Sugli scaffali anche importanti trofei, tra cui la Targa Tenco come «miglior album in dialetto». E scusate se è poco. Il 13 novembre Van De Sfroos è partito dalla Valtellina con un doppio sold-out, il «Davide Van de Sfroos show», nuovo tour teatrale. Uno spettacolo a tutto tondo, in cui accanto alla musica dal vivo e ai personaggi delle canzoni sono protagonisti le parole, le visioni e le invenzioni di un artista fuori dagli schemi. Con buona pace del senatùr.