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Enrico Tonali La regina del Tevere rischia di diventare una baraccopoli.

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«Levecchie biglietterie ed altri manufatti fatiscenti sono diventati alloggi per sbandati», dicono i frequentatori del vicino Dopolavoro del ministero dell'Industria, i cui spogliatoi sono stati già "visitati" tre volte e svuotati di indumenti sportivi, racchette da tennis e palloni. A forte rischio è pure il galleggiante Inps, un pezzo di archeologia sportiva costruito nel 1936 dal Lloyd Triestino con linee che ricalcano l'architettura del Ventennio. Recentemente la casina - ancorata a valle di Ponte Risorgimento - è stata restaurata con una spesa di 470 mila euro ma ancora non ha riaperto i battenti agli abituali soci. Per quasi mezzo secolo l'Associazione Nautica Marcello Vandone Cral Inps è stata guidata da Gianni Santillo, fratello del prefetto Emilio, uno dei più accaniti detective romani. Per inciso l'attuale presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua, è abituale frequentatore del Tevere ed ha partecipato al Derby Roma-Lazio di canottaggio. «Una situazione insostenibile» proseguono i soci del Dopolavoro. «Questi sbandati vengono a fare i bisogni sui nostri campi da tennis e di calcetto». Il timore ora è che venga presa di mira la storica casina galleggiante - bene strumentale dell'Inps - con conseguenze inimmaginabili.

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