Commerciante cinese offriva prostitute a ufficiale della Finanza
Èquanto avrebbe offerto a un ufficiale della Guardia di Finanza un commerciante cinese di 44 anni, Jianjie Zhou, arrestato a Roma per sfruttamento della prostituzione. L'ufficiale delle Fiamme gialle che smentisce il coinvolgimento e annuncia che fornirà le prove di svolgere servizio in un'altra città, è stato iscritto nel registro degli indagati della procura per corruzione. L'ordinanza di custodia cautelare, su richiesta del pm Paolo Ielo, è stata emessa dal gip Valerio Savio. Secondo l'accusa, il cinese, già indagato per la falsificazione di borse, avrebbe fornito giovani connazionali prostitute e pagato anche le stanze di albergo in cui sarebbero avvenuti gli incontri con il militare. La circostanza è emersa da alcune intercettazioni. Il sospetto degli inquirenti è che analoghe iniziative siano state adottate da Zhou, personaggio particolarmente influente nella comunità cinese romana, anche nei confronti di pubblici ufficiali appartenenti ad altri corpi. Gli accertamenti hanno preso spunto dalla vicenda di due agenti di polizia, del commissariato Prenestino, finiti agli arresti domiciliari con l'accusa di concussione per aver preteso regali e denaro da un commerciante extracomunitario dietro la prospettiva di possibili noie amministrative.