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Napolitano boccia Roma Addio alla maxigiunta

Roma, veduta dall'alto

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Alla fine la sorpresa non c'è stata. Nel testo del decreto legge che sblocca i fondi per la cultura firmato ieri dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano è sparita la parte relativa al numero di consiglieri e assessori per le città con più di un milione di abitanti e la modifica al tetto sui rimborsi ai datori di lavoro per gli eletti nei municipi e nei consigli comunali. Una sconfitta che era nell'aria, tanto che il sindaco Alemanno aveva già annunciato che, in caso di stralcio, si sarebbe intervenuti sul decreto legislativo per Roma Capitale. L'emergenza però è adesso. Non tanto per il mantenimento del numero dei consiglieri comunali a 60 (a Roma si voterà nel 2013), quanto per l'opportunità squisitamente politica per Alemanno di allargare la giunta a 15 assessori e dunque stringere o consolidare alleanze preziose per le prossime comunali. A preoccupare di più però è l'aspetto economico degli eletti. I consiglieri dipendenti da privati infatti non possono più contare sullo stipendio pieno e per questo sono già «costretti» a tornare in ufficio e quindi a disattendete il proprio mandato di rappresentanza. E la notizia che anche l'ultima opportunità per risolvere in fretta questa impasse sia sfumata, rischia di portare alla serrata i parlamentini locali. La riforma di Roma Capitale, che si completa e diventa esecutiva con l'approvazione del secondo decreto attuativo (quello sui poteri) appare infatti più lontana che mai. L'iter (che prevede il passaggio in Regione, in Provincia e in Comune) si deve concludere entro il 20 maggio e non è affatto scontato che ad Alemanno venga concessa una proroga dei termini. Ma al paradosso si aggiunge paradosso. Mentre l'intero impianto istituzionale che dovrebbe trasformare Roma in ente speciale rischia di crollare, l'Assemblea capitolina ha aperto ieri il dibattito sulla proposta di decentramento per il XIII Municipio. Più autonomia e ampi poteri al parlamentino di Ostia che però non piacciono all'opposizione. Se infatti il presidente del Municipio, Giacomo Vizzani considera la delibera «un provvedimento epocale», il consigliere del Pd, Athos De Luca la bolla come «una marchetta elettorale». Il voto finale è atteso per la settimana prossima e su questo la sorpresa potrebbe arrivare sul serio.

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