Primo trapianto di cuore su malato con organo hi-tech
L'interventoè stato effettuato dal professor Francesco Musumeci, direttore della Cardiochirurgia e del Centro Trapianti di cuore dell'Ospedale San Camillo e dalla sua équipe lo scorso 23 febbraio. Il paziente era affetto da una grave malattia del cuore (cardiomiopatia dilatativa idiopatica) che non rispondeva alle cure mediche e per questo era stato inserito in lista di attesa per trapianto di cuore. Purtroppo le condizioni cliniche del malato si sono aggravate e all'ospedale romano era stato deciso di impiantare un cuore artificiale totale come unica soluzione terapeutica per stabilizzare le condizioni cliniche in attesa di un trapianto di cuore. Dopo due anni dall'impianto, un mese fa, è stato sottoposto con successo a trapianto di cuore. Un intervento che rappresenta «un'ulteriore conferma della qualità della sanità laziale e dell'eccellenza delle professionalità che vi operano. Centri regionali di alta specializzazione come quello di Cardiochirurgia e Trapianti di Cuore del San Camillo, costituiscono dei riferimenti importanti per i pazienti della regione e non solo», commenta Aldo Morrone, commissario straordinario dell'azienda ospedaliera San Camillo Forlanini. «Nonostante le difficoltà di finanziamento del nostro sistema regionale» Morrone sottolinea «come per il raggiungimento e il mantenimento di livelli così qualificati di assistenza, sia necessario concentrare queste attività in centri di eccellenza con percorsi preferenziali che siano tutelati da normative ad hoc. È indispensabile rendere disponibili risorse finanziarie, tecnologiche e di personale, adeguate per consentire a équipe come quella guidata dal professor Musumeci di conseguire risultati così prestigiosi». Dietro a un'operazione del genere, aggiunge Morrone, «c'è la competenza, l'abnegazione, l'entusiasmo di medici, infermieri e tecnici che devono essere messi nelle condizioni di continuare a svolgere il loro lavoro nelle migliori condizioni».