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Taxi contro taxi

Roma, taxi in fila a via Veneto

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Già l'annuncio di un patto tra l'Uritaxi di Loreno Bittarelli e il presidente di Codacons, Carlo Rienzi aveva scaldato gli animi degli altri, numerosi, partecipanti al tavolo delle trattative istituito dall'assessore Antonello Aurigemma, per cercare di superare l'impasse dell'aumento delle tariffe taxi sospeso dal Tar. Inevitabile dunque che il giorno della presentazione del patto stesso sarebbero scoccate le scintille. Ma veniamo alla proposta. Tariffa fissa e unificata con i colleghi di Fiumicino a 48 euro da e per il Leonardo da Vinci, la possibilità di acquistare un carnet per più corse sempre da e per l'aeroporto con uno sconto, tariffe fisse su percorsi prestabiliti, come ad esempio dalla Stazione Termini a piazza Venezia a 9 euro. Possibilità poi di reintrodurre la tariffa «collettiva» e un aumento sul tassametro tra il 10 e il 12%. Il patto però non piace affatto ad altre importanti associazioni di consumatori (Adoc, Codici, Adusbef, Federconsumatori, Cittadinanza Attiva, Adiconsum e Adp) e dei sindacati dei tassisti Ugl, Cisl, Federtaxi, Cisal, Atitaxi, Mit. Tutti contrari nel merito e nel metodo ai «patti segreti». Gli aumenti, per il secondo fronte dei consumatori, sono comunque superiori al tasso d'inflazione Istat e i 48 euro su Fiumicino rappresentano un aumento del 20% rispetto all'attuale tariffa. E sempre ieri si sono riuniti Unica Taxi, Codici e Adiconsum Lazio. La spaccatura tra i due fronti è resa poi più evidente dagli schiermenti politici. Se infatti il centrodestra «difende» il patto tra Bittarelli e Rienzi, giudicandolo un'occasione per chiudere la vertenza taxi, il Pd boccia senza appello l'accordo, la Destra critica l'intera vicenda ricordando il «pasticciaccio» della delibera 58 e l'Udc che resta nel mezzo giudicando il patto «utile solo in parte». Il metodo in effetti non rimanda certo al bon ton della diplomazia. Il Campidoglio ha invitato al tavolo delle trattative oltre 50 sigle, tra le quali ricordiamo anche l'associazione a difesa dei pedoni e quella dei consumatori sportivi. Il dubbio è che anche in questa vicenda ci si trovi di fronte a chi ci fa e a chi, suo malgrato, c'è.

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