Ater e Inpdap, arrivano i pm
Ater e Inpdap: arrivano i magistrati romani. Nei prossimi giorni la Procura acquiserà i documenti relativi all'assegnazione delle case alla governatrice Polverini e al marito. Gli appartamenti sono due: uno è quello nella zona di San Saba, assegnato dall'istituto delle case popolari alla famiglia del marito della presidente ai primi del Novecento. Sessanta metri quadrati al quarto piano senza ascensore dove la Polverini avrebbe abitato per una quindicina d'anni. Il secondo, invece, è stato assegnato dall'ente previdenziale dei dipendenti pubblici alla presidente del Lazio alla fine degli anni Novanta, poi acquistato e rivenduto dalla stessa Polverini, allora sindacalista dell'Ugl. Per ora nel fascicolo aperto dalla Procura non c'è alcuna ipotesi di reato e neanche alcun indagato ma la richiesta di documenti all'Ater e all'Inpdap è un atto dovuto dopo la denuncia arrivata in Procura sull'assegnazione delle due case alla famiglia Polverini. Soltanto dopo l'esame delle carte i pm potranno stabilire se procedere nei confronti della governatrice o del marito oppure mandare in archivio il fascicolo e quindi mettere la parola fine alle accuse avanzate contro la presidente del Lazio. Si tratta comunque di una denuncia finita nello stesso procedimento che riguarda le vendite degli immobili del Comune di Roma e delle Ipab Sant'Alessio e San Michele. In questo caso gli accertamenti, per l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio, riguardano presunte svendite e assegnazioni in affitto di immobili riconducibili agli enti. Tutti appartamenti che, per legge, dovrebbero essere destinati a cittadini indigenti che non possono permettersi i canoni d'affitto imposti dal mercato. Il procuratore aggiunto, Alberto Caperna, e il sostituto, Ilaria Calò, stanno effettuando verifiche sulla procedura seguita dal Comune per vendere e assegnare le case, anche al fine di individuare i responsabili delle pubblicazioni degli annunci di vendita. L'assegnazione dell'appartamento in via Bramante, a San Saba, nel quale ha vissuto Polverini, sarebbe anche oggetto di un esposto da parte di alcuni dipendenti dell'Ater. Una decina di giorni fa la governatrice ha comunque spiegato che l'appartamento popolare su cui sono in corso gli accertamenti, «è stato assegnato, nei primi anni del '900» in affitto alla nonna di suo marito, che poi è rimasto lì fino ad ora. Anche se, sempre secondo le accuse, non avrebbe più i requisiti per rimanere in quella casa.