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L'angoscia è finita

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Èmorta la mamma di 45 anni che l'altra sera a Tor Pagnotta, sopraffatta dalla depressione, ha accoltellato la figlia Giorgia, di 8 anni, l'ha lanciata dal balcone e poi si è gettata anche lei. La piccola è deceduta sul colpo, la madre Paola invece, ex insegnante di Educazione fisica ma da tempo casalinga, è stata trasportata dal 118 all'ospedale Sant'Eugenio dove i medici hanno tentato di salvarle la vita, ma in nottata il suo cuore non ha retto. La tragedia lascia una cicatrice profonda nel marito, ingegnere in una società telefonica, che l'altra sera si disperava e in lacrime diceva ai carabinieri di Pomezia: «Sono distrutto, è stato un fulmine a ciel sereno». E lascia un solco di buio e dolore anche negli altri due figli - un maschietto di 12 anni e una femminuccia di 10 - che non vedono più la loro mamma e la loro sorellina e forse già sanno. Domenica sera erano usciti col papà per fare la spesa e si sono risparmiati il sangue e lo choc di assistere. Ma in questa storia non tutto è ancora chiaro. Le domande senza risposta riguardano proprio la dinamica della tragedia. E cioè. La mamma ha accoltellato la piccola e poi l'ha spinta giù? La bambina si è lanciata nel vuoto per sfuggire alla madre che armata di coltello l'aveva già colpita di striscio al petto e all'addome entrando nella sua cameratta dove Giorgia era in pigiama? E poi: Giorgia è caduta dalla finestra o dal balcone di casa al quarto piano? Sono i dubbi che arrovellano i militari. Il maggiore della Compagnia di Pomezia, Rodrigo Micucci, non ha chiuso il caso. Anche ieri i rilievi degli esperti sono proseguiti nell'appartamento. Macchie di sangue della piccola sono state trovate dalla sua stanza e in altri punti dell'abitazione, e poi sul davanzale della finestra. Il sospetto è che prima o dopo le coltellate della mamma sulla figlia ci sia stata una sorta di colluttazione, la bambina abbia cercato di ribellarsi con tutte le sue forze. Un aiuto decisivo potranno fornirlo eventuali testimonianze, le persone che erano nel cortile del palazzo in via Lucio Lombardo Radice e hanno visto piombare a terra prima Giorgia, poi Paola che addirittura li avrebbe avvertiti: «Bambini toglietevi, vi cade soprao». I primi a vedere la scena infatti sono stati proprio i piccoli che stavano giocando. Poi dopo il fatto un infermiere che risiede in zona ha cercato di tenere in vita la bambina che ancora respirava ma non c'è l'ha fatta. Le altre domande alle quali non si riesce a rispondere riguardano la depressione della donna. Non ha mai destato alcun sospetto? Non ha mai avuto comportamenti o reazioni anomale? È scoppiata all'improvviso?. «Erano una famiglia normale come tante altre - spiegano i vicini - Sono sempre stati insieme: si sono sposati e hanno avuto questi tre figli. Lui è un dirigente di una società telefonica, lei era un'insegnante di Educazione fisica. Sapevamo che era in cura da uno psicologo, ma mai aveva espresso l'intenzione di suicidarsi. Andava regolarmente al lavoro, non è mai stata ricoverata. Insomma nessuno si aspettava una cosa del genere».

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