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Il postino ci rinuncia

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FREGENEIl postino suona sempre due volte. Ma non a Fregene. Perché il portalettere spesso non trova neppure la strada e se la trova a volte è difficile trovare il destinatario della missiva. Risultato? La posta prioritaria arriva dopo quattro mesi. Per quella ordinaria c'è chi di mesi ne ha attesi sei. Commercianti e imprenditori sono inviperiti. «Attraverso la posta riceviamo comunicazioni di lavoro. La celerità è importante», spiega Fabio Zardetto, commerciante. Strade piccole e spesso nascoste, non facili da trovare sono certo un problema per postini che cambiano ogni tre mesi e non riescono ad avere familiarità con il territorio. Ma, a far perdere l'orientamento ai portalettere, pare, sia anche il vizietto dei residenti di non indicare il nome sulla cassetta appesa al cancello di ville e villette. I vip, sembra, non vogliano far sapere dove abitano. Vizietto che ha contagiato pure chi famoso non è. La voglia matta di privacy manda però in bestia i portalettere. «Che, avendo in borsa un mazzo di raccomandate da consegnare in una determinata strada e solo una manciata di nomi di riferimento, infilano tutte le lettere nella buca più capiente», sottolinea Massimiliano Graux, consigliere comunale che a Fregene vive. «A confondere i portalettere c'è poi lo strano caso dello stesso numero civico assegnato a più negozi che si trovano però in locali differenti, come ad esempio in via Francavilla a Mare». «Comprendiamo i disagi dei portalettere ma ricevere la corrispondenza in ritardo per le aziende può significare perdite economiche», interviene Marco Fantauzzi, imprenditore balneare. Così c'è chi chiede più postini e rimpiange i vecchi portalettere che trascorrevano la vita in un quartiere, ne conoscevano abitanti e abitudini e, loro sì, suonavano sempre due volte.

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