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Regole anti-parentopoli Bagarre in Campidoglio

Il Campidoglio, Roma

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Una bagarre annunciata quella di ieri in Aula Giulio Cesare, dove i consiglieri comunali si sono confrontati sul nuovo regolamento e sul codice etico delle assunzioni che, dopo lo scandalo di «parentopoli» nelle municipalizzate capitoline dovrebbe riportare almeno un po' di trasparenza. Anche i protagonisti, a dire il vero, erano abbastanza scontati: il «fumantino» consigliere capitolino del Pd, Athos De Luca che non ha mancato l'appuntamento e l'impazienza del sindaco Alemanno. In mezzo stoccatine più o meno «politically correct». Come quella al veleno della Cirinnà sull'ex collega di partito, Smedile (passato all'Udc) che invitava il "fumantino" De Luca al rispetto dell'Aula e di far parlare il sindaco e dopo replicare. «Ecco che si prepara alla guida dell'Aula», avrebbe commentato la Cirinnà avallando il gossip di palazzo Senatorio che vorrebbero chiuso l'accordo Pdl-Udc non con un assessorato ma con la presidenza dell'Assemblea capitolina. Il clima, insomma, è stato rovente. Come da copione. Quando Alemanno ha cominciato ad illustrare all'Aula il regolamento che introduce, tra l'altro, concorso pubblico per l'accesso nelle aziende capitoline e un codice etico che ne vieta la partecipazione a parenti e affini degli eletti in consiglio o nei Cda, Athos De Luca, supportato dal capogruppo Marroni, hanno cominciato ad interromperlo al grido «buffoni, buffoni», specificando che quelle stesse regole che il sindaco illustrava esistevano già. Rosso in volto, Alemanno non si è tenuto la replica. «Avete fatto una speculazione indegna di questa campagna. Siete coinvolti in parentopoli, affittopoli e tutto il resto, e non volete questo nuovo regolamento perché sperate solo di tornare alle vecchie pratiche del passato. Ma questo non sarà possibile: adesso si volta pagina per tutti». Benzina sul fuoco. Athos De Luca, ripreso tre volte dal presidente Pomarici viene definitivamente espulso dall'Aula, mentre i consiglieri dell'Udc escono volontariamente. La seduta viene sospesa più volte, ma alla fine le comunicazione del sindaco sono state recepite dalla maggioranza. La sensazione tuttavia è che serva molto di più per voltare davvero pagina. Ammesso che la volontà di cambiarla sul serio sia unanime.

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