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Accordo sul latte Ora tocca alla Centrale

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Unbicchiere buon latte, al quale manca ancora qualcosa. È questo il senso dell'accordo raggiunto ieri, al tavolo regionale da Coldiretti Lazio, sull'incremento del prezzo del latte alla stalla, fissato a 42 centesimi al litro per un periodo di 9 mesi (retrodatato a gennaio fino al 30 settembre), sottoscritto «per senso di responsabilità» dell'organizzazione agricola ma che «non risolve i problemi del comparto». I produttori di latte bovino sono in un momento non facile, tuttavia è un passo in avanti. «Quarantadue centesimi è il prezzo base, mentre un altro centesimo andrà a premiare la qualità saranno di competenza diretta degli allevatori per contributo miglioramento alla stalla - dichiarano in una nota Massimo Gargano e Aldo Mattia direttore e presidente di Coldiretti Lazio - Un contributo che a nostro giudizio copre soltanto i costi di gestione». L'organizzazione agricola comunque prende atto del lavoro dell'assessore regionale all'Agricoltura, Birindelli, che «oltre a quanto già investito ha dichiarato, qualora la misura del benessere animale venga accolta dalla comunità Europea, di investire 15 milioni di euro e ulteriori fondi a sostegno della legge sulla tracciabilita e, considerato questo ulteriore impegno dell'assessore, invita i propri soci ad accettare la chiusura della vertenza latte bovino ma garantisce, sin da ora, che ad agosto chiederà la riapertura delle trattative». Dunque soddisfazione misurata del direttore Aldo Mattia, al contrario del presidente Massimo Gargano che ritiene «i 42 centesimi, più il centesimo alla qualità, un buon punto di partenza per continuare a offrire la qualità del latte fresco della campagna romana ai consumatori, per iniziare con entusiasmo un ragionamento nuovo sul futuro della Centrale del latte di Roma, per avviare lo stesso lavoro sul prezzo del latte ovino e - conclude - per aver ancora una volta rinsaldato un'alleanza positiva con l'istituzione regionale». Soddisfatta a tutto tondo l'assessore Angela Birindelli, che definisce «un successo storico» l'accordo raggiunto sul latte. «Un risultato più che positivo - ha aggiunto - che rappresenta il riconoscimento da parte del mondo industriale del grande lavoro messo in atto dalla Regione per il miglioramento della qualità del prodotto e il rilancio del settore. Dall'accordo di luglio, che ha visto il Lazio prima Regione d'Italia a concludere la trattativa, al risultato di oggi, che soddisfa tutte le parti, e che ci ha visto impegnati assiduamente nel ruolo di supporto e coordinamento. Per sostenere la filiera lattiero-casearia - prosegue l'assessore - la Regione è già impegnata su diversi fronti. Dal nostro bando, che prevede un finanziamento di 2,2 milioni per il miglioramento della qualità del latte, alla trattativa aperta con Bruxelles per inserire nel PSR del Lazio una specifica misura per favorire le condizioni di benessere degli animali, le loro condizioni di vita, di igiene e alimentazione, all'imminente riapertura di un'ulteriore misura a sostegno di investimenti per la trasformazione del prodotto locale». Gli fa eco il commissario straordinario Arsial, l'agenzia regionale per lo sviluppo e la promozione agricola, Erder Mazzocchi che il valuta positivamente il risultato per il rilancio del settore. «Un patto che vuole proiettarsi oltre la crisi e intende qualificare i prodotti territoriali, puntando su qualità, freschezza e territorio. Questo accordo sul latte - dichiara - chiude le polemiche sull'argomento». Nei prossimi mesi si vedrà se è davvero così.

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