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Soldi col contagocce agli sfollati

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MichelaMaggiani GUIDONIA Un primo raggio di sole oltre l'orizzonte nero per gli sfollati delle subsidenze a Villalba di Guidonia. A breve i cittadini del primo comparto, quello di via Napoli, riceveranno i contributi regionali maturati fino a metà dicembre e che aspettavano da oltre un anno. È stato firmato il decreto dal direttore regionale della Protezione civile, Luca Fegatelli, che aggiunge altri 30mila euro ai 20mila già erogati (per un totale di 50mila euro). I fondi saranno distribuiti a 10 unità abitative e due commerciali, ovvero 13 famiglie su 90 sfollate. La Regione ha previsto cento euro pro capite al mese fino a un massimo di 400 per ogni nucleo familiare. Si tratta dei residenti che hanno dovuto lasciare le abitazioni lesionate dalla subsidenza - il fenomeno che fa sprofondare le costruzioni - e che finora hanno pagato di tasca propria gli affitti in alloggi sostitutivi. All'appello ora mancherebbero circa 300mila euro ovvero i contributi per gli altri tre comparti, (60 unità abitative). Intanto ieri una quarantina di cittadini è stata ricevuta presso la segreteria del sindaco per chiedere informazioni e aggiornamenti su una situazione che sembra senza fine. I nuovi sopralluoghi tecnici fatti a Villalba e presentati nei giorni scorsi al sindaco Rubeis, evidenziano, infatti, dati preoccupanti. Su 96 abitazioni controllate dieci presentano danni gravi, 47 lesioni lievi e 39 sono senza rischi. Casi registrati a via Perugia, via Lombardia, via Udine, via Torino, via Napoli, via Abruzzo, via Mantova e via Trento. «Per loro - assicurano dalla segreteria del sindaco - saranno previsti gli stessi interventi e gli stessi sostegni dati agli altri cittadini. La prossima settimana ci sarà un incontro con la Protezione civile e l'Amministrazione comunale per fare il punto». Un incontro che il comitato «Città termale Tivoli Terme - Villalba di Guidonia», forte già delle 900 firme raccolte, aspetta con ansia. Solo i lavori del primo comparto, infatti, sembrerebbero conclusi. Il primo piano di consolidamento risale al lontano 2006, quando venne anche dichiarato lo stato di emergenza, revocato lo scorso anno dal Consiglio dei Ministri. Ora si aggiungono però altre abitazioni danneggiate e i comitati dei cittadini fanno sapere che non intendono abbassare la guardia su fondi e interventi.

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