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Scoppia la guerra dei manifesti.

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L'Idvattacca anche l'Ugl, che avrebbe coperto i manifesti contro la governatrice con i suoi cartelloni per pubblicizzare l'evento (i 60 anni di vita del sindacato) che si è svolto ieri a Napoli. Dall'Ugl rimandano le critiche al mittente: «Non siamo degli improvvisatori, vogliamo tranquillizzare il capogruppo dell'Idv alla Pisana, Vincenzo Maruccio, del fatto che i nostri manifesti non sono serviti a coprire quelli del suo partito, che ignoravamo totalmente, in quanto erano previsti da tempo perché pubblicizzavano un evento su sessant'anni della nostra storia» scrive la segreteria generale dell'Ugl. Ma non è tutto. I dirigenti del sindacato precisano che «Maruccio è persona a noi totalmente sconosciuta che evidentemente ci ha chiamato in causa solo per una ridicola quanto evidente strumentalizzazione politica». E se Marruccio mostra foto di «attacchini» intenti a incollare i manifesti dell'Ugl su quelli dell'Idv, assicura: «Ne faremo altri. Evidentemente la nostra campagna è indigesta alla Polverini». Per il segretario regionale del partito guidato da Di Pietro, inoltre, «l'esposto fatto dalla Regione sul caso Arcea è stato un atto di ritorsione politica dopo la nostra denuncia sulla vicenda degli immobili della Polverini. Oggi sono stato alla Corte dei conti per fare chiarezza sulla questione e per ribadire la legittimità del comportamento mio e di Esterino Montino. Non abbiamo fatto alcun danno erariale. Renata Polverini, se si fosse trovata in quella situazione, avrebbe agito allo stesso modo» ha detto Maruccio. Non è convinto Francesco Saponaro, consigliere della lista Polverini: «Maruccio di fatto non risponde. Ci dica perché non è stata rispettata la prassi prevista in ordinaria amministrazione. Il resto è solo un debole tentativo di spostare l'attenzione». Netto anche Andrea Bernaudo, sempre della lista civica: «Maruccio pensi alle risposte che lui e Montino devono dare». E Giancarlo Miele (Pdl) rilancia la questione dei manifesti Idv: «Ma dove sono stati affissi e con quali autorizzazioni? O dobbiamo pensare che erano abusivi?». A. D. M.

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