Siamo un falso obiettivo I farmer market non si toccano

I farmer market non si toccano. Coldiretti con i mercati di Campagna Amica difende la "creatura" più preziosa non tanto per volume d'affari quanto per ciò che rappresenta: tipicità, trasparenza, sicurezza dell'origine, convenienza, filiera a km.zero. Una forma di riscatto culturale alla quale i contadini, le imprese agricole e i produttori non intendono rinunciare. Il messaggio arriva dal presidente della Coldiretti Lazio, Massimo Gargano, dopo che i farmer market sono stati tirati in ballo dagli ambulanti dei mercati, nel corso di una manifestazione alla quale il sindaco ha risposto con il blocco dei farmer e la lotta agli abusivi. Presidente Gargano cosa c'entrano i farmer con questa protesta? «È paradossale che una situazione reale come quella denunciata dagli ambulanti possa essere in qualche modo addebitata a 30 farmer market, che operano nelle regole di una legge nazionale e regionale. Anche lessicalmente questa polemica è una forzatura. Sarebbe come interrompere il campionato di calcio perché dei ragazzi, in più punti della città giocano a pallone, magari alzando la voce e nei pressi di una strada a grande percorrenza».  La categoria però è in difficoltà. «Il problema è la mancanza di regole. Gli abusivi sono un danno per tutti. Se da una parte esprimiamo solidarietà agli amici ambulanti e siamo d'accordo con le parole del sindaco, dall'altra ribadiamo nessuno tocchi i mercati di Campagna Amica di e i veri farmer market. Sono una realtà controllata e gradita ai consumatori. Credo utile e importante proporre la propria attività utilizzando i valori dell'identità e dei territori quale leva competitiva. Su questo rilanciamo e siamo in sintonia con il Comune nel chiedere il blocco di tutto ciò che è commercialmente abusivo e che compete in maniera sleale con la stragrande maggioranza di ambulanti e produttori onesti». I farmer market poi hanno aperture limitate. «I farmer funzionano nel fine settimana perché gli altri giorni i nostri imprenditori sono al lavoro nelle rispettive aziende. Pertanto non può essere questa la causa di quelle problematiche denunciate nella manifestazione di due giorni fa». Il sindaco è stato ministro dell'Agricoltura, Roma è il primo comune agricolo d'Europa e il più grande mercato agroalimentare del Paese. Perché dare la colpa a 30 farmer market? «I produttori che operano all'interno del più grande comune agricolo d'Europa e nelle aree adiacenti non meritano né debbono essere esposti a delle confusioni che non vorrei celino, al proprio interno, la volontà di mettere la polvere sotto il tappeto. Oppure, in maniera culturalmente più evoluta, individuare un falso obiettivo per nascondere quello vero, cioè una grande distribuzione organizzata che sta dettando le regole ai consumatori, alle industrie dell'agroalimentare, ai piccoli e medi commercianti e ai produttori».