Giochi 2020, Tokyo si ritira Sfida con Parigi e Sudafrica
Tokyo esce di scena. La corsa alle Olimpiadi 2020 sarà comunque durissima per Roma: le voci su un’imminente candidatura parigina e sulla certezza di quella sudafricana restano più che attuali e rappresentano ben più d’una minaccia concreta. Certo, la ritirata giapponese, pur nella tragicità delle circostanze in cui è maturata, va considerata una buona notizia. Tokyo faceva paura e non solo perché aveva già corso (e perso alla seconda votazione) per l’assegnazione dei Giochi 2016, poi andati a Rio de Janeiro. Ad annunciare al presidente del Comitato promotore per la candidatura di Roma 2020 Mario Pescante l’intenzione del governo nipponico di desistere è stato l’ambasciatore giapponese. «Era con me alla partenza della Maratona di Roma e mi ha comunicato con grande rammarico che il suo Paese non potrà essere presente con Tokyo», ha spiegato Pescante ai microfoni di Gr Parlamento. In questo momento - ha sottolineato Pescante - nei confronti di Tokyo «c’è solo uno spirito di solidarietà. Se fossimo stati battuti da Tokyo forse avremmo avuto anche motivi per esultare». Pescante ha aggiunto però che «sta emergendo, sta avanzando la candidatura del Sudafrica, l’ho sempre detto, addirittura con tre città, Port Elisabeth, Durban e Johannesburg. Sarà una sola a partecipare, ma c’è grande determinazione da parte del Sudafrica». Senza dimenticare le candidature di Madrid (già candidata per l’edizione 2016 e sconfitta alla terza e ultima votazione da Rio) e Istanbul («la Turchia è un paese molto forte e Istanbul è candidata autorevole»). «Mi è arrivata anche la notizia - ha aggiunto - che Casablanca si candida per i Giochi del 2020. Una candidatura americana penso invece di escluderla». Pescante in ogni caso esclude che Roma possa essere favorita e preferisce non sbilanciarsi: «I favoriti sono difficili da individuare in questo momento. I primi voti che provocheranno delle esclusioni sono pericolosissimi, perché si esce per un voto». Sulla crisi libica il presidente del Comitato promotore e vicepresidente Cio risponde così: «Non credo che avrà riflessi sulle Olimpiadi. La Libia non aveva un membro Cio, l’Algeria non ce l’ha, la Tunisia l’aveva ma è deceduto. Poi ci sono due membri del Marocco, due ex atleti». È chiaro che in questo scenario le rivali più pericolose per Roma sono Parigi, la cui candidatura è data per scontata, e la città che rappresenterà il Sudafrica. Madrid, nonostante un dossier praticamente già pronto, sembra in una posizione defilata.