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Correte. Vuole uccidere mamma

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Le mani strette intorno al collo della madre. Quell'uomo, ubriaco e fuori di sé, non avrebbe mollato la presa e per lei, spettatrice di una follia vissuta già altre volte sulla sua pelle, neanche il tempo di piangere. A undici anni, la voce ferma e decisa, ha preso il cellulare in mano per avvertire i carabinieri. «Il fidanzato di mia madre la vuole uccidere. Correte», ha gridato al centralinista del 112. Sono passati pochi minuti dopo l'una dell'altro ieri notte quando i militari si precipitano nell'appartamento di via Renato Massa, ad Acilia. In strada, appoggiate l'una all'altra, la donna piegata dai dolori e con le mani del compagno stampate intorno al collo, e la figlia. È stata proprio la telefonata della bambina al 112 a far desistere l'uomo: giusto il tempo per permettere alla madre di divincolarsi dalla stretta e scappare dall'appartamento. Quando i carabinieri sono saliti nella casa per arrestare il picchiatore lo hanno trovato sul divano. Seduto come nulla fosse aveva già smaltito la rabbia, non l'alcol. Ubriaco come sempre, l'uomo, un romeno di 30 anni operaio presso alcuni cantieri edili in zona, non è riuscito neanche ad opporre resistenza alle manette. Non era certo la prima volta che picchiava la donna dopo qualche birra di troppo. Lei stessa, dimessa con quindici giorni di prognosi per le ferite in tutto il corpo, ha raccontato ai carabinieri della convivenza difficile con quel ragazzo, più giovane di quattro anni ma violento al punto tale da scagliarsi puntualmente contro di lei e la figlia. La fine di un incubo durato mesi e mai denunciato per paura, proprio grazie alla bambina. Per il 30enne le accuse sono di tentato omicidio e maltrattamenti in famiglia.

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