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Alemanno perde 13 posizioni

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Noncosì l'ha letta l'interessato, che si è detto «veramente entusiasta. Quasi il 60% dei romani mi dà un voto positivo. È un risultato eccezionale dopo mesi di campagne scandalistiche, attacchi e storie. Sono cinque punti superiore alla media dei sindaci italiani. Certo, non sto al terzo posto come sei mesi fa - ammette Alemanno - ma per me stare al 59,9% è un risultato eccezionale dopo tutto quello che è successo, e sono molto contento». E se l'opposizione si butta a capofitto in quella che è definita «l'ennesima» prova persa del sindaco, meno scontato è l'attacco del collega Marsilio: «Il tonfo registrato dal primo cittadino impone una severa autocritica e riflessione da parte di tutta la classe dirigente del centrodestra romano». Per il deputato, la cui sorella non ha più un posto in giunta dopo il rimpasto, «abbiamo di fronte a noi poco più di un anno per mostrare alla città segni di quel cambiamento richiesto dai cittadini quando votarono per Alemanno sindaco». A difendere a spada tratta il sindaco, il coordinatore Pdl Roma Gianni Sammarco, che ricorda l'apprezzamento di 6 romani su 10 per Alemanno, l'assessore Marco Visconti e il presidente della Commissione Bilancio Marco Guidi. È Mario Dinoi, responsabile organizzativo dell'Api a bollare il calo di 13 posizioni: «Un risultato poco lusinghiero per uno scalatore».

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