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E i biliardi piangono

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E i biliardi piangono

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C'era una volta il biliardo. Gioco nobilitato a tal punto da essere considerato, specie dagli afecionados del tavolo verde, una vera e propria disciplina sportiva, eppure scavalcato dalla storia. E dalla tecnologia, che si è imposta calamitando «proseliti» attorno agli adrenalinici giochi a vincita, ovvero slot e suoi derivati, relegando di fatto stecca, palle e gessetto all'alveo del giurassico. Lo dicono i numeri, lo confermano gli addetti ai lavori: fino a sette anni fa, il solo perimetro romano contava ben 121 sale dedicate. Oggi, le stime sono del Comitato regionale amatori biliardo. Di sale ne sono «sopravvissute» appena 19, cui si aggiungono chiaramente le varie sale giochi che ancora riservano qualche angolo al biliardo. «Fino a 2 anni fa avevamo 18 tavoli da gioco, ora ce ne bastano 8 - dice Daniele, dal Koala Club, confermando il trend - ci sono sempre meno giocatori, lo si vede anche nei tornei che organizziamo. Tante sale hanno chiuso o si sono convertite alle nuove tendenze, sappiamo di locali storici che hanno investito tutto sul format video lottery». Stessa istantanea ci arriva anche da Andrea, gestore dell'Extra Ball di piazza Pio XI: «Abbiamo mantenuto solo tre tavoli, generalmente ci giocano i ragazzi che hanno pochi soldi da spendere, e puntato su slot e video lottery, riservate a un pubblico più adulto ed in continua crescita». Poi, c'è chi resiste. È il caso del Master Club 2000 di via Battistini: «È vero, siamo rimasti in pochi ma il titolare crede che quella dei giochi a vincita sia solo una moda passeggera, che la situazione economica attuale non incoraggerà, quindi non intende rinunciare al caro vecchio biliardo». Pochi e fedelissimi, dunque, i giocatori: in trincea con la tradizione si contano i soci di sempre, «sono rarissimi i nuovi tesseramenti - ci confermano i gestori - e quando ci sono si tratta per lo più di giovani". Cooptati nella cerchia degli irriducibili, per i ragazzi del resto il biliardo rappresenta anche l'unica alternativa parsimoniosa: «Non potrei permettermi di spendere soldi alle slot - conferma Roberto - mentre una partita a biliardo costa dai 4 ai 9 euro, e comunque solo i maggiorenni possono accedere alle salette riservate ai giochi a vincita». Nicchia di mercato in via d'estinzione insomma, «ma di qualità - dice Filippo dalla sala Jocker Club, sulla Nomentana - non si può paragonare il biliardo alle slot, qui contano la mente e la strategia, non solo la fortuna e il caso».

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