Casa Ater al marito della Polverini "Nessun favoritismo"
La governatrice del Lazio Renata Polverini avrebbe abitato per una quindicina d'anni (fino al 2004) in una casa popolare a San Saba assegnata dall'Ater alla famiglia del marito, Massimo Cavicchioli. Nel frattempo avrebbe acquistato, a prezzi di favore, altre abitazioni. L'inchiesta, pubblicata da L'Espresso, che sul suo sito internet ha fornito anche i certificati di residenza della governatrice, ha scatenato una bufera. Lei s'è detta «sconcertata e preoccupata per l'attenzione morbosa e maleducata che mi è stata riservata in questa circostanza, visto che nell'articolo si è voluto indicare puntigliosamente non solo l'indirizzo, ma anche il numero civico. Mi sembra un accanimento degno di miglior causa e un po' irresponsabile». E sull'appartamento, che una nota della Regione descrive di 60 metri quadrati e al quarto piano di un palazzo senza ascensore, la presidente ha spiegato che è stato assegnato «nei primi anni del Novecento» alla famiglia del marito, un informatico che lavora in un'assicurazione. Poi «negli anni Settanta la nonna paterna di Massimo Cavicchioli, Clementina Baratti, è subentrata legittimamente nell'appartamento in forza del principio della necessaria tutela dei nipoti Massimo Cavicchioli e della sorella, nel frattempo rimasti orfani di entrambi i genitori». Dunque, è l'argomento della Polverini, nell'appartamento è sempre vissuta la famiglia del marito. Insomma, precisa la nota, «non si tratta di un affitto alla presidente della Regione né tantomeno di favore, ma di una questione che riguarda esclusivamente il marito». Pochi minuti e lo scontro è servito. Per l'opposizione sono «spiegazioni debolissime», tanto che i capigruppo di Pd, Idv e Sel, Montino, Maruccio e Nieri, chiedono che «la Commissione di tecnici istituita dall'assessore Buontempo per verificare eventuali illeciti, improprie assegnazioni e abusi in merito alla gestione del patrimonio Ater esamini, come primo caso, la vicenda dell'appartamento occupato senza titolo dalla famiglia Cavicchioli-Polverini». L'Idv annuncia anche che presenterà una proposta di legge per rendere incompatibili cariche pubbliche e assegnazioni di case popolari. Il centrodestra fa quadrato. Il capogruppo regionale del Pdl Franco Fiorito parla di «attacchi strumentali e pretestuosi». Netto anche Giancarlo Miele (Pdl) che se la prende con «le speculazioni ideologiche dei giornali e di una sinistra ormai senza più argomenti». Secondo l'eurodeputato e vicesegretario del Pdl del Lazio Alfredo Pallone «è inaccettabile l'aggressione giustizialista di alcuni esponenti di sinistra tesa unicamente ad esasperare lo scontro politico». Solidarietà anche dal sindaco di Roma Gianni Alemanno: «Un attacco artificioso e lesivo della sua privacy familiare».