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Ruba sei assegni alla futura suocera Architetto condannato

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.Tanto che la donna gli aveva consegnato una copia delle chiavi di casa, dove poteva entrare e uscire quando lei non era nell'abitazione. Una fiducia che però è stata tradita dal «genero», che, in un momento di solitudine nell'appartamento, ha rubato sei assegni dal libretto della suocera. Un gesto che all'architetto Gaetano Balestrieri è costato la condanna a un anno e dieci mesi di reclusione per furto semplice in abitazione, falsità in titoli di credito e truffa ai danni dei funzionari di banca indotti in errore al momento dell'incasso degli assegni. La sentenza, emessa dal giudice Salvatore Iulia, è stata più bassa rispetto a quanto chiesto dal pubblico ministero: due anni di reclusione. La vicenda risale al novembre del 2006, quando l'architetto si presentò in casa della futura suocera: la donna aveva dato le chiavi all'uomo per permettergli di utilizzare il computer. Quel giorno, però, secondo quanto accertato dalla magistratura, il professionista aprì il cassetto del comodino della donna e strappò sei assegni, comprese le matrici. La donna, che lo considerava come un figlio, se ne accorse quando fu contattata dalla banca che notò spese differenti rispetto al normale: erano stati emessi titoli di credito per tredicimila euro. Immediatamente la signora presentò una denuncia in procura attraverso l'avvocato Costanzo Cordovani. Dal momento del furto, in base a quanto ricostruito nel corso delle udienze, l'architetto scomparve dalla vita della sua fidanzata, che in aula ha dichiarato: «Era letteralmente sparito e non rispondeva neanche più alle mie telefonate». La tesi difensiva del professionista è sempre stata la stessa: gli assegni erano stati compilati in presenza della donna, che si sarebbe offerta di aiutarlo con un prestito dopo aver incassato la liquidazione del marito. Una versione alla quale non ha creduto il giudice, che lo ha condannato anche al pagamento di una provvisionale di 12 mila e 600 euro e a risarcire i danni in separata sede. «Balestrieri ha pagato caramente il fatto di aver troncato la relazione sentimentale dopo tanti anni - ha detto l'avvocato dell'imputato, il penalista Maurilio D'Angelo - non a caso la signora si è rivolta alla magistratura quasi dodici mesi dopo il presunto furto di assegni e solo a seguito di un battibecco con la madre dell'imputato alla quale giurò che gliela avrebbe fatta pagare».

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