Cristicchi dal vivo con i minatori
Saràuna vera e propria festa popolare il concerto di stasera del Coro dei Minatori di Santa Fiora all'Auditorium, dove presenteranno in anteprima i brani del cd «Dilli che venghino!!», pubblicato da Parco della Musica Records in collaborazione con Vivodimusica. Tanti gli ospiti che si alterneranno sul palco dell'Auditorium, tra cui il loro «mentore» Simone Cristicchi, Alessandro Mannarino, Quartetto Euphoria, Rossoantico, Solis String Quartet, e Ambrogio Sparagna. Al disco hanno partecipato anche ospiti internazionali quali Hevia e Kochani Orkestar, oltre alle «nostre» Ginevra di Marco, Patrizia Laquidara e Serena Dandini. Il Coro dei Minatori di Santa Fiora è un gruppo di 18 elementi, di età compresa tra i 19 e gli 81 anni, la cui prima formazione risale a cinquanta anni fa. Il gruppo cantava per diletto nelle cantine dei borghi dell'Amiata, nella cuore della verde Maremma, fino a quando nel 2008, in una di queste cantine, avvenne l'incontro con il musicista e produttore Antonio Pascuzzo. A lui si deve la parabola del Coro e il fortunato sodalizio con Simone Cristicchi, che ha portato il gruppo alla ribalta nazionale. «Ho conosciuto il coro di minatori grazie ad Antonio Pascuzzo - racconta Cristicchi - La prima volta li ho sentiti cantare in una cantina: sono rimasto folgorato e mi è venuta subito l'idea di portarli su un palco vero, davanti a un pubblico più vasto. Così è stato, abbiamo costruito insieme lo spettacolo "Canti di miniera, d'amore, vino e anarchia", cantando le loro canzoni alternate a monologhi sulle loro storie». Cristicchi ha iniziato insieme a Pascuzzo un lavoro di ricerca e di recupero di questo repertorio di canzoni popolari strettamente legate alla vita dei minatori che, da tradizione, vengono tramandate in forma orale. Contrariamente al buio e alla fatica delle loro condizioni di lavoro, i canti sono allegri e coinvolgenti, come i giorni di festa in cui venivano eseguiti. «Quando ho vinto il Festival di Sanremo nel 2007 - aggiunge Cristicchi - ho cercato di non montarmi troppo la testa e di restare con i piedi per terra. Poi sono sceso sottoterra in una miniera, chiedendo di diventare anch'io un minatore, che scava nelle gallerie infinite delle memorie». Alla serata dell' Auditorium parteciperanno anche Josè Ojeda Vidal e Josè Galleguillos, due dei 33 minatori cileni imprigionati a San Josè a 600 metri di profondità, le cui storie hanno tenuto il mondo col fiato sospeso. Dopo 69 giorni di prigionia forzata, il loro salvataggio è stato uno degli eventi mediatici più seguiti degli ultimi anni, nonché un giorno indimenticabile per il Cile, che li ha eletti eroi nazionali. I due minatori porteranno sul palco la loro esperienza di quei terribili mesi sottoterra, dove, nonostante le difficoltà ambientali, non sono mai venuti meno il coraggio e l'allegria.