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È ormai alta la febbre da mini-casinò. Sale da gioco che si stanno moltiplicando a macchia d'olio dove la puntata in denaro è di casa. File interminabili di slot-machine, jackpot da decine di migliaia di euro, roulette e black jack elettronici. E migliaia di giocatori che affollano le sale. I portafogli ogni tanto si riempiono, quasi sempre piangono. Solo a gennaio nel Lazio sono stati giocati 362 milioni (Roma ricopre più dell'80% delle entrate regionali). La parte da regina la fanno però le cosiddette videolottery. Un'assoluta novità degli ultimi mesi, le slot di ultima generazione. Sono collegate a jackpot da favola, hanno una vasta gamma di giochi tra cui scegliere e si stanno moltiplicando a vista d'occhio. Una vera e propria invasione. In città ne sono già arrivate 2.300 in 130 sale da gioco (in tutto il Lazio ci sono 2.700 apparecchi e 160 sale). Le più grandi sale che assomigliano a veri e propri casinò in miniatura sono la Sala Royale Intralot in via Tiburtina (negli ultimi mesi sono stati vinti jackpot da più di 30 mila euro), la Gaming Hall a Cola di Rienzo, il Bingo a Re di Roma, la slot house a Monteverde, la Lucky Ville a Parco de Medici e il Time City a Parco Leonardo. Ma ci sono sale da decine di slot machine anche in via Grimaldi, all'Arco di Travertino e in Piazza Pio XI. Questi locali, a prescindere dalla grandezza, sono tutti organizzati allo stesso modo. Decine di slot machine vecchio stampo e le nuove videolottery (vlt). Le prime permettono di giocare 50 centesimi o un euro. La vincita massima è di 100 euro. Le vlt, invece, danno la possibilità di giocare fino a 10 euro con premi che possono toccare un massimo di cinquemila euro. In questo caso non si è costretti a inserire monete ma si possono utilizzare anche le banconote. In caso di vincita la macchinetta sputa un tagliandino convertibile in soldi alla cassa. Nel caso si centri il jackpot il «bottino» può schizzare a migliaia e migliaia di euro. Queste sale, sono tutte collegate tra loro, grazie a un jackpot nazionale che può arrivare a mezzo milione. I mini-casinò sono sempre pieni. Basta andare al village di Parco de Medici nel weekend per farsi un'idea. Le tre roulette elettroniche hanno dieci posti ciascuna. Per riuscire a sedersi bisogna essere armati di grande pazienza. Si gioca inserendo un euro per volta e la vincita massima è cento euro. Questa modalità di gioco fa sì che siano omologate alle slot-machine. In questo modo non si raggiungeranno mai le puntate dei casinò veri e propri. Ma si possono toccare comunque cifre ragguardevoli giocando monetine su monetine. Lo stesso discorso vale per il black-jack. Al posto del croupier c'è il computer. Anche qui si può giocare solo un euro per volta. I giocatori sono quasi tutti giovani e giovanissimi (all'ingresso un cartello vieta chiaramente l'ingresse ai minori di 18 anni). I clienti aumentano ogni giorno. Giocano ad ogni ora. Anche la mattina. Ieri, alle 11, nella sala in via Grimaldi, all'altezza di via Oderisi da Gubbio, c'erano già una quindicina di persone che azionavano freneticamente i tasti delle slot-machine. Una vera manna per i Monopoli: la metà degli incassi, infatti, viene proprio da questi giochi in stile casinò. Il restante, invece, proviene da ippica, scommesse sportive, lotto, lotterie e giochi online. Il mercato delle sale da gioco è in forte crescita. Secondo i dati elaborati dall'Agenzia Agicos, nella Capitale in tutto il 2010 (quando l'impatto delle video lottery era ancora basso) sono stati giocati 2,1 miliardi (la spesa procapite calcolata è di 567 euro a persona). Se si pensa che le video lottery entro la fine dell'anno sono destinate a raddoppiare è chiara la portata del fenomeno. Le videolottery, infatti, sono delle vere e proprie miniere. Ogni macchinetta raccoglie in media duemila euro di giocate al giorno. Attualmente sono dieci i concessionari che distribuiscono gli apparecchi. Tra i maggiori ci sono Lottomatica e Sisal. Il mercato è in espansione. E la battaglia per entrarvi è appena cominciata.

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