Roma mostra il cuore tricolore
C'è chi si fa scattare una foto ricordo davanti all'Altare della Patria illuminato con il Tricolore e chi assiste, in piazza del Campidoglio, allo spettacolo «150 ma non li dimostra» con Gigi Proietti, che tra stornelli romaneschi e musiche del maestro Trovaioli, rivisita la storia d’Italia in chiave comica. Sembra una Roma da ora di punta quella che appare a cittadini e turisti scesi in piazza per festeggiare insieme l'Italia unita. Folla nel pieno centro, traffico rallentato e bandierine tricolori nelle mani di tutti. Complice anche la tregua data dalla pioggia, la notte tricolore, andata avanti fino alle due del mattino, conquista tutti. La banda militare interforze accompagnata dal coro di voci bianche dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia riempie piazza Venezia. Lo spettacolo pirotecnico al parco del Celio fa brillare gli occhi a grandi e piccini. Luci verdi, bianche e rosse illuminano il Colosseo, la colonna di Traiano e l'Altare della Patria. Un tricolore di 40 metri viene innalzato su un pennone alto 32 metri davanti alla stazione Termini. Le parole di Giorgio Napolitano, che interviene emozionato dal palco allestito in piazza del Quirinale, danno il via alle celebrazioni: «Festeggiamo il meglio della nostra storia, sapendo che se noi italiani fossimo rimasti divisi in otto staterelli saremmo stati spazzati via dalla storia, non saremmo mai diventati un grande stato europeo». Giancarlo Giannini, dallo stesso palco, accompagnato dalle note del Nabucco, legge «Marzo 1821», di Alessandro Manzoni, mentre dal teatro dell'Opera, il «Và pensiero» dà inizio alla diretta televisiva con cui Pippo Baudo e Bruno Vespa celebrano i 150 dell'Italia unita. Gianni Alemanno è raggiante: «Siamo nel cuore della nostra identità nazionale e della nostra unità nazionale. Questa notte tricolore, anche se un po' bagnata, deve ricordarci che senza una profonda unità popolare non si possono affrontare le sfide del futuro». Viva l'Italia. (Foto Gmt)