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E a Stacchini 50 minorenni senza un tetto

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Nelcampo nomadi di Stacchini, alle porte della zona termale, dopo l'abbattimento di 20 baracche lunedì, è tutto fermo. Un silenzio surreale, in cui è piombato il campo abusivo dove sono rimaste 25 famiglie, in attesa di sapere dove andare. La preoccupazione maggiore resta quella per i 50 minori, alcuni dei quali frequentano gli istituti scolastici del quartiere. Molti lì, in quelle baracche e ricoveri di fortuna, in mezzo a strade ricoperte di immondizia e lastroni di eternit abbandonati ci vivono da anni. A scuola ci sono andati anche ieri mattina: a portarli in aula il pulmino che fa tappa ogni giorno di fronte l'ingresso della baraccopoli. Per loro e per le loro famiglie si parla del centro di accoglienza di Castelnuovo di Porto come destinazione, ma di certezze ce ne ancora sono poche. Le stesse che ieri hanno chiesto i rappresentanti delle associazioni locali, che da anni prestano assistenza nel campo, uno dei più grandi della Provincia di Roma, presenti dalle sette di mattina fuori dalla baraccopoli. A dare supporto a chi è rimasto anche la polizia, che ha portato con se qualche genere di conforto. Ora in molti si chiedono dove siano andati i nomadi usciti dal campo. Diverse le ipotesi ventilate, visto che di insediamenti abusivi il quartiere tiburtino ne ha diversi: da via del Barco al Bosco dei Fauni fino a via dei Bagni Vecchi. Microinsediamenti che oggi potrebbero popolarsi a velocità della luce, in attesa che le acque si calmino.

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