Artisti, insegne e suk Rivoluzione in Centro
Rivoluzione al Centro. Regole più rigide per gli artisti di strada, vietato esporre merce fuori dai negozi, potenziamento dell'illuminazione pubblica. E ancora: stop ai «D'Artagnan» e ai furbetti delle monetine a Fontana di Trevi, via al piano di pedonalizzazione delle aree turistiche. In un pomeriggio qualunque il neo-assessore alla Cultura e al centro storico Dino Gasperini si scatena. Dà la prima e importante sterzata alla gestione del centro storico. Perché se è vero che anche prima di entrare in Giunta era delegato del sindaco a quest'area, «ora potrò firmarmi le delibere da solo. E allora riusciremo a dare una concreta accelerata a tutto quello che bisogna cambiare». Per annunciare i primi passi della sua gestione Gasperini non può trovare miglior parterre. È in un teatro in piazza Santa Chiara di fronte agli iscritti dell'Associazione abitanti del centro storico di Roma della presidente Viviana Di Capua. Insomma, parla alla gente che i problemi dentro la Ztl li vive sulla propria pelle. Sul palco, con lui, ci sono anche il questore Francesco Tagliente e il presidente del Municipio I Orlando Corsetti. Arte di strada Addio alle orchestre che dalle 10 del mattino fino alle 2 di notte suonano senza sosta nelle piazze turistiche. Gasperini annuncia che «andrà in Giunta dopodomani (domani, ndr) una delibera sull'Arte di strada. Oggi viviamo l'inquinamento acustico a causa di una delibera sbagliata varata negli anni passati». Le nuove regole prevederanno che non si dovrà suonare più di due ore nello stesso posto. Gli artisti potranno esibirsi due ore al mattino e due al pomeriggio. Allo scadere non saranno sostituiti da nuovi suonatori ma, semplicemente, la musica dovrà cessare. «Proprio per questo - spiega l'assessore - stiamo prevedendo un software per la prenotazione di queste due ore e gestire una turnazione». Inoltre non sarà possibile suonare in prossimità di alcuni luoghi come le chiese e gli ospedali, «mentre prevederemo degli spazi appositi come Villa Borghese o lo slargo alla spalle dell'Ara Pacis». Souvenir fuori posto I commercianti sono avvertiti. Gasperini presenterà a breve una delibera che obbligherà i negozianti a non tenere esposta la merce fuori dall'esercizio: «Roma non può diventare un suk arabo». Le sanzioni per chi appenderà all'esterno della bottega i propri articoli saranno equiparate a quelle di occupazione di suolo pubblico abusiva. Fontana di Trevi Da anni è ormai luogo dove si assiste a tuffi acrobatici per finire in apnea e cercare di accaparrarsi il maggior numero di monetine che i turisti lanciano in acqua assieme ai propri desideri. Gli acrobati con la calamita acchiappasoldi finiscono per essere sempre arrestati e poi rilasciati. Il motivo? Sulla delibera che assegna quelle monete alla Caritas dopo la raccolta, non c'è scritto da nessuna parte che nel momento in cui il soldino bacia l'acqua è di proprietà del Comune. E così, chi le coglie a chi le prende? A nessuno. Gasperini, con un'ordinanza, farà in modo di precisare che quei soldi nella Fontana sono del Comune. E tanti saluti ai furbi di piazza Trevi. L'assessore ha pensato anche agli astuti che si dichiarano stranieri e non conoscono l'italiano: «Metteremo i tombini con scritto in tutte le lingue il divieto di raccogliere le monetine e di fare il bagno nella Fontana». Insegne pazze Gasperini vuole ripristinare una delibera del 1994, non più in vigore, per disciplinare l'installazione delle insegne dei negozi in Centro. Dovranno essere messe tutte dentro i sesti e rispettare colori e materiali dell'area. E per chi l'insegna l'ha già installata? «Il privato dovrà arrangiarsi». Isole pedonali Sulla pedonalizzazione del Centro il Comune ha già detto molto. In particolare sulla zona del Tridente, con via dei Condotti e piazza di Spagna che formeranno un unico marciapiede. «Ma poi chiuderemo anche piazza Navona. Ci saranno solo dei camminamenti protetti per il carico-scarico merci. E andremo avanti così anche per altre piazze». Tagliente e la Sicurezza Il questore è chiaro: «La sicurezza è un bene prezioso da condividere con tutti». Per questo si è organizzato sul territorio ascoltando enti, associazioni, comitati e istituzioni. E ha voluto dare un volto alla polizia facendo conoscere i suoi uomini agli abitanti che prendono così confidenza con gli agenti e placano quella sensazione di insicurezza che sentono: «Perché di sensazione si tratta. Il Centro non è luogo dove si delinque». È aumentata la presenza delle forze dell'ordine sul territorio e gli atti di coraggio degli stessi cittadini che, come nel caso di chi ha riconsegnato soldi trovati in strada, danno un volto positivo alla città. «Siamo 7500 poliziotti - dice Tagliente - fortemente impegnati nella vostra sicurezza».