Caccia ai pozzi all'arsenico
ChiaraRai I pozzi dell'acqua pubblica sono al centro del mirino dell'emergenza arsenico. La Asl RmE ha appena chiesto alla Asl RmH una mappa dei pozzi del territorio (17 Comuni dei Castelli oltre a Pomezia, Ardea, Anzio e Nettuno), con riferimento alle zone dove l'arsenico nell'acqua supera il limite di legge di 10 microgrammi litro (Albano, Ariccia, Castel Gandolfo, Genzano, Lanuvio, Lariano, Velletri). Nello specifico, l'azienda sanitaria locale dovrà relazionare i livelli di contaminazione delle acque nei punti di prelievo di ciascun Comune. Questo significa che la salute di oltre 70 mila persone sta per finire sotto monitoraggio. La Asl RmE sta infatti effettuando una indagine, capofila in Italia, di valutazione epidemiologica sugli effetti dell'arsenico sulla salute dei residenti laziali. «Ad oggi reperire una mappa completa di tutti i pozzi esistenti è pressoché impossibile - sostiene Emanuele Loret, ricercatore di sistemi informativi geografici presso l'Agenzia Spaziale Europea - io ne ho una del '98, nata grazie a un progetto europeo. Dovrebbe esistere al riguardo, ma non c'è, un sistema informativo consultabile per tutti. È come se su 100 pozzi ne conoscessimo solo 40, mentre i restanti 60, appartenenti ai privati, fossero sconosciuti». In pratica esistono migliaia di pozzi abusivi sconosciuti che continuano a danneggiare l'ambiente e la salute dei cittadini. Questo perché, come ha spigato Franco Medici, professore di chimica applicata alla Sapienza, nel territorio vulcanico dei Castelli, più il pozzo è profondo (dai 500 metri in poi) e più si possono trovare arsenico, fluoruri e vanadio nell'acqua oltre i limiti di legge. Si scava in profondità perché l'acqua in superficie è in esaurimento, anche a causa dell'abusivismo, e la popolazione continua a crescere. Così ci ritroviamo alcuni Comuni con pozzi più profondi di altri che inevitabilmente non hanno più l'acqua potabile».