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Squartata con la motosega

Ardeatina, rilievi sul luogo dove è stato trovato il corpo mutilato di una donna

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Europea dai 20 ai 40 anni, uccisa con una coltellata alla schiena, mutilata di testa e gambe con una sega elettrica, squarciata dai genitali al torace, eviscerata da una mano esperta che le ha tolto intestini, cuore e polmoni. L'assassino ha risparmiato i seni. Poi l'ultima umiliazione: un filo di ferro fatto passare dal basso ventre fino al collo, usato come maniglia, forse per trasportare a piedi il tronco della donna bianca in un campo a ridosso di via di Porta Medaglia, a Castel di Leva, trovato la mattina di due giorni fa da un camionista. Ora quella che si allunga su Roma è l'ombra di un mostro, un assassino feroce e spietato. Il pubblico ministero Francesco Caporale e il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani si stanno coordinando con la Squadra mobile di Vittorio Rizzi per venire a capo di questo mistero cupo e profondo come un abisso. I risultati dell'autopsia di ieri sui resti umani hanno fornito le prime informazioni sugli ultimi attimi di vita e le prime ore di morte - oltre 48 - della poveretta. Indossava una maglia grigia e sopra un cappotto nero. Sulla schiena i segni di alcune coltellate. In una delle tasche un accendino. E ancora. Smalto sulle unghie e un anello a fascetta alla mano destra. Il cadavere è ancora senza nome: inserendo le sue impronte digitali nella banca dati delle forze dell'ordine l'esito è stato negativo: non è pregiudicata né persona identificata perché priva di documenti. In ogni delitto da risolvere gli investigatori raggiungono la verità seguendo un percorso a ritroso, dalla fine al principio. In questo orrore i punti di partenza sono le modalità dell'omicidio, quello che del corpo è stato tolto e lasciato, le condizioni dei resti e il luogo. Possono aiutare a escludere alcune ipotesi e a concentrarsi su altre. Un ragionamento che resta comunque sempre nell'ambito delle congetture. Le considerazioni che appaiono salde sono poche. L'assassino sembra abbia preso la vittima alle spalle infierendo con la prima coltellata alla schiena. Poi ha avuto il tempo di agire con calma e in un luogo che si prestava allo scempio compiuto. Un corpo mutilato sporca parecchio. Rimuovere gli organi è un'operazione che richiede cura. Aver inserito il fil di ferro nel tronco per usarlo come maniglia può voler dire che probabilmente l'assassino ha trasportato il corpo a piedi abbandonandolo nel campo dopo essere sceso dal mezzo che lo ha portato fino a Castel di Leva. E forse immaginare che la vittima sia una straniera rende il mostro più sicuro di sé perché difficilmente qualcuno denuncerà la sua scomparsa. Poi ci sono gli scenari da escludere, i possibili moventi che però non sono in linea con le modalità dell'uccisione, almeno stando ai precedenti di cronaca. L'omicidio rituale. È un sacrificio macabro che riguarda alcune popolazioni africane della Costa d'Avorio e dei paesi confinanti. Nel 2005 a Londra, nella acque del Tamigi gli investigatori di Scotland Yard trovarono alcuni resti di bambini senza arti né testa scoprendo che erano stati ridotti così dagli adepti del più efferato vudù per realizzare incantesimi. In questo caso la donna è bianca e anche il più sanguinario satanismo non prevede offese simili. Omicidio nel mondo della prostituzione. Le mutilazioni della vittima non sono state mai casuali ma decise dal killer-aguzzino in base allo sbaglio commesso: la ladra ha perso le mani, chi ha tentato la fuga una gamba. Delitto passionale: anche in questo capitolo sanguinario della cronaca si ricordano episodi oltre l'assurdo, con la mutilazione della ex. Ma non la rimozione degli organi. Il killer psicopatico. La perizia dell'omicidio, le parti umane che non si trovano e l'asportazione di cuore, polmoni e intestini lasciano pensare a un presunto maniaco preda di un fetiscimo assassino che conserva qualche "trofeo" della sua vittima. Però mancano gli omicidi che precedono un caso del genere. A intorbidire il quadro restano i tanti interrogativi. la donna è stata sezionata prima o dopo la morte? E come è stata uccisa? Ha cercato di difendersi? Le ferite sono state cauterizzate per impedire il sanguinamento? Perché l'assassino ha abbandonato i resti umani all'aperto? Con sé portava un cellulare? Indossato i guanti? Il mistero è solo all'inizio.  

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