Orrore a Castel di Leva

Senzatesta, gambe e organi interni, solo un tronco di donna con le braccia allargate, è stato trovato ieri mattina poco prime delle 13 in un campo che costeggia via di Porta Medaglia, in zona Castel di Leva. Uno sgomento così oscuro che ingoia tutte le ipotesi peggiori: dall'omicidio rituale all'incidente. La morte risalirebbe a circa 48 fa. I resti sono stati scoperti da un camionista che si era fermato per un piccolo malore, per prendere una boccata d'aria. È sceso, si è appoggiato al guardrail e ha buttato l'occhio su un fagotto informe. Poi ha guardato meglio e ha capito. La polizia ha chiuso la strada mentre gli investigatori della Squadra mobile di Vittorio Rizzi e gli esperti della Scientifica hanno ispezionato corpo e terreno. La donna era vestita con un cappotto scuro e sotto una maglia di colore viola. Le mani erano aperte: una col palmo rivolto verso l'alto, l'altra col dorso nella stessa posizione. Testa e gambe sparite. E poi uno squarcio sul petto e gli organi rimossi. A ricordare chi era quel corpo due elementi: un anello a fascetta alla mano destra e lo smalto sulle unghie. Le impronte digitali diranno se la donna era stata registrata all'Ufficio immigrazione perché priva di documenti oppure se aveva precedenti penali. Se queste verifiche non daranno esito, il macabro ritrovamento è un mistero che può essere scalfito solo da alcune considerazioni. La prima. La morte risale approssimativamente a due giorni addietro, il tronco era in un campo dove il terreno non sembrava macchiato dal sangue, quindi qualcuno l'altra notte potrebbe averlo scaricato lì dopo un giorno di beltempo. Secondo. La presenza degli abiti indosso lascia supporre che la poveretta abbia subito le mutilazioni quando era ancora vestita. Terzo. Quella via è battuta da trans e prostitute, rispettivamente sul primo tratto e sull'ultimo, e sempre di giorno: manca illuminazione pubblica. Il proprietario del terreno e un cacciatore hanno riferito alla polizia che da qualche giorno non vedevano più un viados che aspettava clienti proprio nel piccolo spicchio di terreno tra un guardarail l'altro dov'è stato trovato il cadavere. Poi ci sono gli interrogativi. Che fine hanno fatto testa e gambe e come è stata mutilata? Se la donna fosse stata travolta e uccisa da un pirata della strada, probabilmente le parti anatomiche sarebbero state trovate nei pressi, come pure sarebbero state rilevate tracce di sangue sull'asfalto. E ancora. C'è l'ipotesi del malore, lo svenimento nel campo e poi gli animali che disfano il corpo. Ma come mai le mani sono intatte, senza nemmeno il segno di un morso? L'ultimo sospetto è il più terribile e per un verso anche il meno umanamente comprensibile: l'omicidio. Perché però mortificare il corpo in quel modo, addirittura eviscerarlo, una tortura che supera quella inflitta dal mostro di Firenze alle sue vittime, alle quali asportava pube e seno sinistro? Le tesi nere che potrebbe spiegare l'abisso è il delitto rituale o il feroce regolamento di conti, la punizione inflitta alla prostituta che ha tradito il clan padrone, poi gettata nella stessa via dove lavorano le altre per mostrare loro che fine fa chi sbaglia. Ma sono ipotesi, atroci ipotesi.